I fondi nazionali per le politiche sociali «sono diminuiti dell'80% dal 2008 a oggi, passando dai 2,5 miliardi di euro del 2008 ai 538 milioni del 2011». Contro questi tagli «lineari e selettivi» e per rimettere al centro la persona e i suoi diritti, il Forum del Terzo settore e la campagna «I diritti alzano la voce» scenderanno in piazza giovedì 23 giugno a Roma, davanti a Montecitorio, e in altre città, tra cui Milano, Firenze, Bologna, Napoli e Torino.

«Presenteremo alle nostre Istituzioni, alla politica e al Governo - ha spiegato il portavoce di 'I diritti alzano la voce', Lucio Babolin, durante una conferenza stampa alla Camera - un appello fermo sui diritti sociali e sulla fine che rischia di fare il sistema di welfare. È l'inizio della rivolta civile contro il Governo». Parlando quindi della condizione dei servizi ai cittadini sul territorio («che stanno chiudendo») e della «manovra da 40 miliardi» a cui dovrà far fronte a breve il Paese, Babolin ha osservato: «Si vuole tagliare ancora sull'assistenza, ma cosa resta da tagliare?».

Per Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore, bisogna «levare la voce non solo perchè le nostre organizzazioni non hanno più soldi, ma soprattutto perchè» prima dei tagli al welfare «le nostre risposte ai cittadini erano buone: chiediamo riforme, non pretendiamo di difendere lo stato sociale come era; chiediamo cose più volte affermate a parole, ma nei fatti poi contestate». I tagli sul sociale, ha ricordato, «non sono tagli generici, sono tagli sulla carne, sulle attività a favore delle persone: il welfare venga considerato un investimento».

Tra le richieste dei promotori della mobilitazione (a cui hanno aderito - segnalano - «numerose organizzazioni sociali, di promozione sociale e volontariato, oltre al Pd, al Partito Radicale e alla Cgil»), ci sono «la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali; una reale e concreta applicazione del principio di sussidiarietà; il ripristino e potenziamento del fondo per le non autosufficienze e finanziamenti ai giovani, alle famiglie e al servizio civile». «Stiamo lavorando anche a uno spot radiofonico e televisivo per diffondere le nostre istanze - ha concluso Babolin - e abbiamo chiesto anche un'audizione alle Commissioni parlamentari competenti. Ma finora solo il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, ha detto che ci riceverà».(ANSA).

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