SPOLETO – “La ricostruzione post sismica non è solo un’opera di riparazione e ripristino di edifici danneggiati, ma è essa stessa una fondamentale occasione per mettere in atto azioni concrete di prevenzione per garantire prima di tutto ai cittadini sempre di più una maggiore sicurezza”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso del suo intervento che ha aperto i lavori del seminario organizzato dalla Regione Umbria, al Teatro Nuovo di Spoleto, dedicato al tema: “Le NTC 2018 (Norme tecniche per le costruzioni) e la ricostruzione: le principali novità”, rivolto a tecnici ed amministratori pubblici.

“La cultura della prevenzione da rischio sismico – ha proseguito Marini – è il vero punto di forza della nostra regione, terra che ha vissuto negli ultimi decenni almeno tre grandi eventi sismici. In ognuna di queste circostanze, infatti, chi si è alternato alla guida delle amministrazioni pubbliche ha sempre effettuato importantissimi investimenti in direzione della prevenzione. Ed è ciò che dobbiamo fare anche in questa occasione: elevare ancora di più la qualità degli interventi di ricostruzione, puntando alla sicurezza e mettendo a valore le competenze, le conoscenze tecniche e scientifiche che sono ormai un nostro patrimonio diffuso, e anche i nuovi materiali”.

Per la presidente Marini questa impostazione ha un valore non solo legato alla sicurezza dei cittadini, ma anche rispetto al mantenimento della vita nella fascia appenninica, a rischio spopolamento: “offrire a chi vive in queste aree maggiore sicurezza aiuta a mantenere le comunità in questi territori”.

“La complessità della fase in cui siamo – ha aggiunto – necessita però di approfondimenti rispetto ai distinti aspetti della ricostruzione, legati alla molteplicità delle tipologie di interventi, da quelli per danni lievi, a quelli su edifici da demolire e ricostruire, agli interventi di ricostruzione integrata, alle opere pubbliche. E dobbiamo sempre considerare che la pur necessaria ‘semplificazione’ delle procedure non deve però compromettere la sicurezza e la trasparenza dell’opera di ricostruzione”.

Marini ha quindi colto l’occasione per una riflessione circa la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionali alcune norme in materia sismica contenute nel Testo unico sull’urbanistica della Regione Umbria, che miravano appunto ad una maggiore semplificazione delle procedure, con particolare riguardo alla cosiddetta “doppia conformità”.

“A differenza di quanto alcuni affermano, la stessa Corte ha sottolineato come proprio la Regione Umbria – ha detto la presidente - ha affrontato in maniera intelligente questo tema, indicando una soluzione che non mirava a risolvere il problema evitando una sorta di ‘condono’ generalizzato. Ma la Corte ha giustamente osservato che è necessaria una norma di legge nazionale. Dunque sarebbe auspicabile che tutte le forze politiche ed tutti i parlamentari umbri facessero squadra per raggiungere questo obiettivo che, sia pure garantendo la necessaria sicurezza antisismica degli interventi proposti, semplificherebbe il lavoro di tecnici ed amministrazioni e accorcerebbe i tempi stessi della ricostruzione, così come ci chiedono i cittadini che – ha concluso Marini - vogliono rientrare il più presto possibile nelle proprie abitazioni”.

Moretti (ProCiv), nelle regioni colpite dal sisma il processo della ricostruzione è stato avviato 

Intervenendo a sua volta al convegno, Alfero Moretti, responsabile della Protezione civile regionale, ha fatto il punto sulla ricostruzione post sisma nelle quattro regioni del Centro Italia colpite dal terremoto. “Sono stati avviati, al 31 marzo, 1.011 cantieri e sono stati erogati circa 100 milioni di euro di contributi – ha detto -. Questo sta a significare che il processo della ricostruzione è stato avviato”.   

Moretti ha affrontato anche il nodo delle schede Aedes, ricordando che in Umbria ce ne sono ancora da compilare circa 1.500. "La scadenza del 30 aprile per la presentazione dei progetti per il recupero dei danni lievi - ha detto - impone automaticamente anche la presentazione delle schede. Adesso è fondamentale la loro compilazione per avere un quadro definitivo di quanti edifici sono danneggiati e per conoscere l'entità dei danni".

In sicurezza 39 edifici beni culturali. Soprintendente Mercali: il lavoro è stato fatto bene

"Sono 39 le messe in sicurezza completate nell'area del cratere umbro degli edifici sotto tutela della Soprintendenza dei beni culturali e la scossa di qualche giorno fa, di magnitudo 4.6 con epicentro Muccia, ci ha detto che è stata fatta bene, visto che non si sono registrati nuovi danni o aggravamenti di quelli esistenti": così la soprintendente ai Beni culturali dell'Umbria, Marica Mercalli, nel suo intervento al convegno spoletino.

Mercalli ha quindi illustrato i lavori fin qui realizzati, focalizzando anche il tema di come si dovrà procedere alla ridifinizione di alcuni centri completamente distrutti dal sisma, come è il caso di Castelluccio di Norcia.

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