PERUGIA - "Gli sforzi li stiamo concentrando a Norcia, Cascia e Preci e in parte nello Spoletino che ha visto coinvolta una frazione in particolare. E' questa la fase più difficile e complessa; stiamo portando avanti i provvedimenti per risolvere l'emergenza: le casette sono vere e proprie case, molto diverse da quelle del '97". Lo ha detto la presidente dell'Umbria, Catiuscia Marini, aprendo i lavori del forum all'ANSA dedicato al terremoto e alla politica italiana ed europea.
Novecento casette è il fabbisogno stimato nella regione Umbria per i tre terremoti che hanno colpito l'Italia centrale, concentrati a Norcia, Cascia e Preci. Tra giugno e luglio "completeremo gran parte degli interventi previsti", ha assicurato Marini. "Abbiamo iniziato a fornire a febbraio il primo gruppo di case, a marzo concluderemo tutto il fabbisogno delle casette richieste dopo il sisma del 24 agosto", complessivamente entro marzo saranno quindi un centinaio le casette fornite.

"Io credo che più velocemente di così, per l'emergenza abitativa per esempio, non è tecnicamente possibile". "Sulle casette credo non ci siano ritardi", ha aggiunto, ricordando che "Norcia ha il 75% del patrimonio edilizio danneggiato.

"Si possono fare alcune regole che accorciano i tempi di affidamento", ha comunque concesso la governatrice, spiegando che "La ricostruzione sarà difficile e complessa non per le imprese, per le quali la sarà più veloce del '97 e per la ricostruzione di danni lievi. Però questa volta ci saranno demolizioni totali, di paesi interamente distrutti. Del tempo lo dobbiamo dedicare a fare una ricostruzione partecipata e condivisa, soprattutto nei piccoli paesi della Valnerina".   

Passando alla valutazione degli effetti prodotti dal sisma sul tessuto economico regionale, Marini ha poi affermato che “parte della stagione turistica è compromessa. E' stimata – ha aggiunto - una riduzione di quasi il 40% nella regione, è tantissimo". "L'Umbria – ha spiegato - conta quasi 6 milioni di presenze, nel 2016 avevamo recuperato la crisi precedente. Dal 24 agosto avevamo perso turisti ma prima del 30 ottobre avevamo già recuperato tanto che la Valnerina era ‘full’ ma il 30 ottobre ha cambiato lo scenario: le immagini del terremoto hanno spaventato i turisti". Di 3 milioni di presenze il 60% è concentrato tra Assisi, Perugia e il  lago del Trasimeno.

Abbiamo bisogno di raccontare che c' è un'Umbria in piedi": ha detto ancora la presidente Marini. "C' è un Umbria - ha affermato - non colpita, agibile e sicura. Abbiamo bisogno di turisti e visitatori perché la grande economia connessa al turismo, ai centri storici e ai beni culturali ha bisogno di persone. E quindi - ha concluso - che questo danno indotto dal sisma venga limitato e circoscritta".

"Il web è stato straordinario per gestire l'emergenza – ha infine osservato - ma ha anche prodotto un danno indiretto su questo settore economico. Una parte di promozione degli investimenti lo stiamo puntando a raccontare l'Umbria che sta in piedi. Abbiamo poi chiesto una misura economica specifica sul danno indiretto per trascinare fuori da questa fase emergenziale gli operatori economici della regione".

Per ultimo la presidente umbra ha ringraziato l'ANSA per il lavoro svolto in seguito al terremoto sul territorio in tutti questi mesi nell'Italia centrale, "con una informazione corretta, attenta e puntuale anche nelle ore più immediate dell'emergenza. Ve ne sono molto grata", ha detto.

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