E’ un settore in forte trasformazione, quello del commercio su area pubblica, alle prese non solo con la crisi economica che investe tutti i comparti, ma anche con la necessità di ammodernamento e riqualificazione.
Temi complessi che si prepara ad affrontare il nuovo consiglio della Fiva-Confcommercio della provincia di Perugia, eletto nei giorni scorsi dall’assemblea degli associati. Alla presidenza del più rappresentativo sindacato umbro del settore è stato confermato Massimiliano Baccari, affiancato dal vice presidente Riccardo Marchi.
Gli altri consiglieri sono: Leonella Falaschi, Mario Lillocci, Serafino Mazzocchi, Patrizia Pane, Salihi Vebi, quest’ultimo in rappresentanza della sempre più numerosa componente di imprenditori stranieri della categoria.

La regolamentazione del Durc (il documento unico di regolarità contributiva), la riqualificazione delle aree mercatali e l’organizzazione di nuovi mercati e fiere sono le priorità che il consiglio dell’organizzazione ha individuato nella sua prima riunione.
“Il commercio ambulante – dichiara il presidente Baccari – sta vivendo un momento complesso non solo per la crisi dei consumi in atto - a cui si aggiunge il peso negativo del persistente e dilagante attacco dell’abusivismo, che per la categoria è un vero dramma - ma anche perché interessato da grandi mutamenti e dalla necessità di adeguarsi alle nuove esigenze dei consumatori.

I mercati settimanali rappresentano ancora un punto di riferimento per tanta clientela che però - a differenza delle fiere o delle mostre mercato annuali (es. Fiera dei Morti), che attraggono un target più diversificato - oggi è costituita perlopiù da persone con un basso potere di acquisto, ovvero soprattutto pensionati e stranieri. C’è bisogno dunque di una azione di riqualificazione che interrompa il progressivo declassamento dei mercati stessi.

Per questo uno degli impegni prioritari della Fiva-Confcommercio – impegno nel quale chiediamo il forte coinvolgimento delle istituzioni – è quello di accrescerne il valore e la qualità, arricchendoli ad esempio con eventi e manifestazioni, favorendo il passaggio generazionale e sfruttandolo come occasione di crescita, proponendo orari diversi dai tradizionali, più in linea con le richieste dei consumatori, collocandoli in luoghi più attrattivi o funzionali”.

La trasformazione dei mercati è strettamente collegata al progressivo aumento degli imprenditori stranieri: “Oggi la componente straniera – continua il presidente Fiva-Confcommercio - è elevatissima, quasi un terzo del totale. Anche se non ci sono problemi di integrazione sociale, si tratta di imprenditori che a volte non parlano neppure la nostra lingua, e per i quali l’impatto con gli aspetti amministrativi è problematico; inoltre il tipo di offerta merceologica che propongono è prevalentemente di bassa qualità. Abbiamo voluto un loro rappresentante nel consiglio Fiva proprio perché riteniamo essenziale affrontare questo aspetto e dare voce alle loro esigenze: la crescita di qualità dei nostri mercati – condizione imprescindibile per il loro rilancio – deve riguardare tutti”.

Infine il problema abusivismo: “Per le dimensioni che assume nel nostro settore – conclude Baccari – l’abusivismo è ‘il nemico numero uno”; per questo rinnoviamo la sollecitazione agli organi preposti per controlli più efficaci, diffusi e mirati. Anche l’introduzione del Durc va nella direzione di una legalizzazione del settore”.

 

 

 

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