Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia hanno portato a termine, in questi giorni, una complessa indagine, congiuntamente a militari della di Tenenza Osimo, hanno eseguito diverse perquisizioni locali, con relativi sequestri, in attuazione a quanto disposto dalla locale Procura della Repubblica.
L'operazione, denominata "PETRA", condotta dalle fiamme gialle del Nucleo di polizia tributaria di Perugia, ha riguardato la falsificazione di opere artistiche del maestro Elvio Marchionni, artista spellano di fama internazionale.
Le sue opere infatti erano state contraffatte da una azienda operante nel territorio marchigiano.
Più precisamente i prodotti artistici, già inclusi in svariati cataloghi, raffiguranti strappi di vita rinascimentale, paesaggi e affreschi che rievocano la memoria del passato, venivano contraffatti mediante la realizzazione di calchi in silicone a cui, in un secondo tempo, veniva applicata una colorazione che, dalle perizie eseguite, è risultata difforme dalla tecnica usata dal maestro Marchionni.
L’azienda illegale aveva contraffatto anche il relativo catalogo in modo da sostituirsi, anche negli ordinativi, all’artista.
A seguito di un sensibile calo delle vendite sono scattate le indagini della Guardia di Finanza che, attivata dall’artista, ha così potuto accertare l’esistenza del catalogo illecito ed il sottostante canale illegale di produzione e vendita delle opere contraffatte.
L’operazione permetteva di sottoporre a sequestro 147 bassorilievi della linea Petra e 6 calchi in gesso il tutto per un valore di circa 100.000 euro. L’amministratore della società marchigiana è stato deferito all’Autorità giudiziaria per violazione degli articoli 517 del codice penale (vendita di prodotti industriali con segni mendaci), nonché art. 178 della Legge nr. 42/2004 - Legge sul diritto d’ Autore.
 

Condividi