PERUGIA - I vescovi dell'Umbria manifestano la loro "viva preoccupazione ed esprimono la propria solidarieta' ai lavoratori e alle loro famiglie" per la difficile fase economica ed occupazionale che sta vivendo la regione. Nel contempo, invitano alla "responsabilita' tutti coloro ai quali sono stati conferiti poteri decisionali a vari livelli".  

"Pensiamo -scrivono i vescovi umbri in una nota – alle diverse imprese piccole e grandi, come Ast di Terni, Ims Spoleto, Merloni di Gualdo Tadino, che affrontano da mesi serie difficolta'. Per alcune di esse e' stata ventilata e per altre gia' avviata la procedura di licenziamento dei lavoratori. La gravita' della situazione, con il rischio per migliaia di persone di rimanere senza un lavoro, porta con se' conseguenze umane e sociali dolorosissime per innumerevoli famiglie.
Papa Francesco, nell'udienza dello scorso 20 marzo, in occasione dei 130 anni della fondazione dell'Acciaieria di Terni, ha parlato con grande forza e accorata partecipazione dei problemi del mondo del lavoro: 'Di fronte all'attuale sviluppo dell'economia e al travaglio che attraversa l'attivita' lavorativa, occorre riaffermare che il lavoro e' una realta' essenziale per la societa', per le famiglie e per i singoli. Il lavoro, infatti, riguarda direttamente la persona, la sua vita, la sua liberta' e la sua felicita'. Da qui deriva che il lavoro non ha soltanto una finalita' economica e di profitto, ma soprattutto una finalita' che interessa l'uomo e la sua dignita'". 

I vescovi umbri invitano "quanti hanno in mano le sorti politiche ed economiche dei lavoratori a non stancarsi di ricercare le strategie piu' opportune per la salvaguardia di questo bene fondamentale, in una logica di solidarieta' e di giustizia e non unicamente di profitto". "Non si guardi solo ai numeri - aggiungono -, ma ai volti degli operai e dei loro figli. In questo particolare momento, le istituzioni locali e il Governo nazionale non facciano mancare il proprio contributo, con il massimo impegno e lungimiranza, per creare prospettive di sviluppo per tutti e trovare una soluzione equa per le vertenze ancora aperte in Umbria".

 

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