PERUGIA – L'Assemblea legislativa ha preso atto, con la relazione illustrata in Aula dal presidente della Terza commissione Attilio Solinas, delle risultanze della clausola valutativa sulla legge “7/2014”, che ha introdotto nel Servizio sanitario regionale la possibilità di curarsi attraverso la somministrazione, tra i protocolli dei servizi di cure palliative e terapie del dolore, di medicinali derivati dalla cannabis.

La relazione contiene i dati dal 2016 al primo semestre 2017. Sono state allestite preparazioni magistrali a base di cannabis per 37 pazienti, di cui: 27 per terapia del dolore, 5 per sindrome spastico-distonica, 3 per cure palliative, 1 per epilessia farmaco resistente e 1 per emesi da chemioterapia. Di questi pazienti, 3 sono deceduti, 9 non sono più in trattamento. In totale, da quando la legge regionale è stata approvata, sono stati acquistati dalle Asl umbre 1480 grammi di Bedrocan e 100 grammi di Bedrolite, entrambi derivati dalla cannabis olandese. Infatti, soltanto dall'anno scorso, in applicazione del decreto ministeriale di fine 2015, la cannabis ha iniziato ad essere prodotta dallo Stato italiano, nell'Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze. La spesa complessiva è stata di 15mila 642 euro, che incide in modo definito “trascurabile” sull'ammontare complessivo della spesa farmaceutica regionale.

La principale criticità riguarda la complessità delle procedure autorizzative per l'importazione del prodotto, mediamente ci vogliono 40 giorni. Inoltre, a causa del crescente numero di richieste, si sono verificate indisponibilità di materia prima che, in alcuni casi, hanno causato ritardi nella continuità terapeutica dei pazienti. La Giunta regionale presume che tali criticità si risolvano con la disponibilità dei prodotti nazionali, ovvero la cannabis prodotta dall'Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze.

A margine della relazione è intervenuto il consigliere regionale Claudio Ricci (Rp) per sottolineare che “durante le audizioni in Commissione è emersa la scarsità di dati utili per sviluppare il quadro della ricerca in ambito pubblico”.

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