di Diego Aristei

Perugia – Domanda semplice semplice: “La sinistra esiste ancora in Umbria?”. L’assessore regionale Stefano Vinti non ha dubbi: “Certo che esiste soprattutto nei valori, ma nella necessità che vengano poi concretizzati in progetti politici praticabili, plausibili e credibili”. Vinti, non vuol passare per l’ultimo moicano o peggio ancora per il giapponese che si trova nella foresta a combattere e non sa che la guerra è finita. Per questo rilancia proponendo un forum permanente degli amministratori di sinistra sui grandi temi. “Dite qualcosa di sinistra” implorava Nanni Moretti: ecco il tempo, anche se in ritardo, è arrivato. “C’è bisogno di una sinistra forte. Fino a questo momento Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà, Comunisti Italiani e Lista Tsipras hanno dimostrato tutta la loro inefficacia nell’azione politica”.

Giudizio duro il suo.

“Ma è la verità. Queste forze stanno agendo in maniera separata e non riescono ad incidere sulle realtà sociali, culturali oltrechè politiche e istituzionali. Non dimenticando poi il disastro che hanno commesso i dirigenti nelle ultime elezioni amministrative. Basta vedere quello che è successo ai Comune di Perugia e di Terni dove sono stati dilapidati immensi patrimoni elettorali di credibilità costruiti in decenni di lavoro. Per la prima volta la sinistra non è presente nei consigli comunali della città capoluogo di regione né in una realtà importante come Terni”.

Quale dunque la strada da seguire?

“Quella di avviare un processo di unificazione sostanziale di queste forze per creare ulteriori processi aggregativi nella società. L’opinione pubblica umbra ha un grande bisogno della sinistra. E’ necessario che i dirigenti di queste forze di sinistra comincino a parlarsi e subito per definire un programma, una carta su cui costruire dei punti di lavoro. Ma non c’è tempo da perdere anche perché le scadenze non mancano”

Faccia qualche esempio.

“Il 2 settembre il Consiglio regionale dovrà discutere una mozione sull’area di crisi del ternano. Le forze di sinistra dovrebbero partecipare attraverso un confronto unitario, una mobilitazione. Invece silenzio. Per poi non parlare della grande vertenza che riguarda Acciai Speciali Terni. Un vero e proprio tsunami. Tutti prendono posizione singolarmente, ma con quale riscontro? Mi creda, nessuno. E allora mi domando: come arriva la sinistra all’incontro del 4 settembre al Mise convocato per parlare proprio della vicenda Tk-ASt?”.

E come risponde?

“Mi limito ad osservare che i partiti della sinistra hanno comunque consiglieri, assessori, parlamentari sia a Roma che a Bruxelles, allora perché non discutere tutti insieme? Perché disperdere queste potenzialità?”.

In questo processo non si parla del Pd, non è forse un partito della sinistra?

“Il Pd si manifesta come forza di sinistra dentro lo schieramento neoliberista anche se ci sono delle componenti che sono contro le politiche di austerità”

Assessore Vinti, un primo banco di prova per vedere una sinistra unita potrebbe essere l’elezione dei presidenti e dei consiglieri provinciali.

“Certo. A Terni il centrosinistra non ha problemi. A Perugia no, tanto che il rischio eè quello di consegnare l’Ente al centrodestra. Si profila uno scontro diretto. Un dibattito tutto interno al Pd a causa dell’inerzia delle forze della sinistra. Occorre un accordo con i democratici anche nella prospettiva delle regionali della prossima primavera”.

Ma prima bisogna affrontare lo scoglio della legge elettorale.

“E la sinistra cosa dice? Sono curioso di saperlo. Qual è l’idea di rappresentanza democratica. Nessuna risposta”.

Concludendo, assessore Vinti, cosa propone per far tornare la sinistra, forza protagonista della politica umbra?

“Un forum permanente degli amministratori della sinistra sui grandi temi. Dobbiamo studiare  insieme per costruire anche partendo dai livelli comunali progetti condividi, orientamenti, battaglie per caratterizzarci. La vitalità c’è, purtroppo prevale il settarismo. E’ ora di dire basta”.

Tratto da Il Corriere dell'Umbria del 14 agosto 2014

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