ROMA - "Renzi convochi immediatamente azienda e sindacati alla Presidenza del Consiglio e costringa ThyssenKrupp a rivedere le sue posizioni. Non si puo' continuare a dire in televisione che ci sono 80.000 posti di lavoro in piu', quando migliaia di persone perdono il lavoro in decine di vertenze aperte come quella di Terni. Renzi esca dal talkshow, smetta di corteggiare i poteri forti del Paese, e sbatta i pugni sul tavolo per difendere la vita e la dignita' delle persone in carne ed ossa".

Lo affermano il coordinatore nazionale di Sel Nicola Fratoianni e il deputato di Sel Ciccio Ferrara dalla manifestazione in corso a Terni, proclamata da Cgil, Cisl e Uil contro i 537 licenziamenti annunciati da ThyssenKrupp. "Assecondare le richieste di ThyssenKrupp sulla riduzione dell'occupazione e del costo del lavoro significa rassegnarsi in prospettiva alla perdita di un pezzo fondamentale dell'acciaieria, la lavorazione a caldo, la cui chiusura significherebbe rendere quello di Terni un impianto di serie b nello scenario europeo, costretto a lavorare materiali prodotti altri.

L'ennesimo colpo al sistema industriale italiano. Per questo l'impostazione del governo e' colpevolmente sbagliata a va immediatamente cambiata. Renzi contratti con la Merkel personalmente il mantenimento in territorio italiano di questo pezzo della produzione siderurgica e la smetta di dire soltanto che e' preoccupato e terrorizzato. Terrorizzati sono i lavoratori, lui deve fare il suo mestiere che e' quello di difenderli", concludono Fratoianni e Ferrara.
 

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