“Ormai, in quest’Aula si vive un clima surreale dovuto a entrate e uscite dai gruppi consiliari. Con difficoltà si mantiene la dignità del massimo consesso regionale in virtù degli annunci della stampa di clamorose rivelazioni nella prossima seduta consiliare. Non capisco perché tutto ciò non possa avvenire subito. Questo attiene comunque alla responsabilità dei singoli consiglieri. La chiarezza politica, soprattutto di chi ha la responsabilità della rappresentanza del Consiglio regionale deve essere massima, sempre, e non deve essere piegata a interessi politici personali. Tornando al Dap, la risoluzione della maggioranza, approvata in Commissione, è stata stilata dentro ‘la tempesta’ di una crisi economica che oggi leggiamo ulteriormente nel crollo del Pil degli Stati Uniti. Poi, la Germania che pensa alla ristatalizzazione delle banche. Stiamo dentro a una vicenda che terremota l’economia, che ridefinisce gli assetti sociali con una inerzia assoluta da parte dell’Europa e in particolare dal Governo italiano. All’interno di questo quadro anche la nostra regione, date le sue dimensioni e la sue fragilità, trova difficoltà nel definire una programmazione che abbia un senso compiuto dentro la tempesta. Vorrei indicare e valorizzare un aspetto della risoluzione della maggioranza e che riguarda la stima di ulteriori 20mila cassaintegrati nel 2009. A questo punto si pone anche la questione di sostenere il potere di acquisto di migliaia di famiglie che vedranno drasticamente ridotto il loro reddito familiare, già oggi più basso del 10 per cento rispetto alle altre regioni del centro nord. La questione pone un impegno politico, già preso nel documento e che verificheremo, e cioè che la Regione si dovrà fare carico del potere di acquisto di decine di migliaia di famiglie. Lo strumento individuato per coloro che cadranno nella tenaglia della crisi riguarda un intervento di sostegno al reddito reale, vale a dire l’esenzione dalle imposte e dalle tasse locali. Dal Documento traspare una sensibilità vera e una traccia di iniziativa politica e istituzionale con le amministrazioni comunali. I Comuni smettano di parlare sempre di urbanistica e di centri commerciali e parlino invece di come va sostenuto il reddito di chi perde il lavoro e di chi va in cassa integrazione. La Regione dovrà spiegare ai Comuni che occorre una sanatoria rispetto al pagamento delle tasse e delle imposte, dilazionandole nel tempo e soprattutto pagate quando i cittadini riavranno un’occupazione. Non si può chiedere il pagamento delle bollette a famiglie che non hanno soldi e che, a volte, sono costrette a rivolgersi agli strozzini se le banche chiudono il credito. E’ qui che, politicamente, bisogna intervenire con forza. Alle famiglie bisogna dare la possibilità di mantenere un certo livello di vita e una propensione al consumo, indispensabile per far ripartire l’economia. La Giunta regionale deve mettere in campo un lavoro straordinario di concertazione con le amministrazioni comunali. Se come accade a Perugia, una famiglia deve pagare 400 euro per mandare il figlio all’asilo, vuol dire che la partita è chiusa. Così pure vale per le inverosimili bollette dell’acqua e per altre tariffe in genere. Questo Documento va quindi sostenuto perché individua una linea politica e cioè che: dentro la crisi c’è la crisi del caro vita e, quindi, di quelle numerosissime famiglie umbre che non riescono a garantirsi la salvaguardia della loro dignità. Condividi