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Amanda sorride, si è voltata verso i fotografi, gioca con il libro di procedura penale sul banco degli imputati. La ragazza americana sembra proprio trovarsi a suo agio in mezzo alla bolgia dell'aula meno 2 dove in mattina giornalisti, fotografi e telecamere si erano riversati in massa. La "volpe cattiva" di Seattle di tanto in tanto si lancia sguardi con Raffaele Sollecito. Nulla di più. Agli obbiettivi si concede maggiormente. Raffaele Sollecito, invece, è sempre più magro ed ha notevolmente cambiato il look: i capelli sono molto corti, qualcuno in platea azzarda un paragone con la capigliatura dell'avvocato Bongiorno. Per il resto Raffaele ha sempre la stessa espressione tra lo stupito e lo sconsolato. Talmente è il clamore, il movimento e la voglia di notizie all'interno del "palazzaccio", quanto è fredda la città nei confronti di un processo che non sente suo e che per troppi ha sporcato ingiustamente simboli cari come l'accoglienza umbra e l'Ateneo degli studi. Nel pomeriggio non c'è più pubblico in aula. La mattina da una decina si è passati velocemente a tre. Il caso Meredith non tira come quello di Erba tra la popolazione. Condividi