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Cara Liberazione, siamo alcuni amministratori e operai degli stabilimenti Merloni che sentono l’esigenza di esprimere alcune considerazioni sul giornale e sulle ultime esternazioni del Direttore Piero Sansonetti. In questi mesi abbiamo assistito con rabbia e senso di smarrimento all’imporsi, dentro la redazione del nostro giornale, di un progetto politico uscito sconfitto dall’ultimo congresso di Chianciano e nonostante questo non abbiamo ritenuto di dover prendere posizioni pubbliche contro questo atteggiamento che mortifica la normale vita democratica del partito. Quello che ci induce a scrivere questa lettera sono le parole uscite in libertà dalla bocca del direttore rispetto a quello che lui sostiene essere stato il disimpegno del partito sul tema delle morti nei luoghi di lavoro. Se Liberazione in questi anni avesse cercato di conoscere e capire il lavoro fatto da tanti amministratori e compagni su questo tema, (come ad esempio quello relativo al come intervenire sulla crisi economica e sociale del paese) forse si sarebbe risparmiato un pò di inchiostro servito, invece, per discreditare il partito. Tra le tante cose che sarebbe possibile ricordare vogliamo evidenziarne una, l’ultima in ordine di tempo relativa alla crisi che sta colpendo gli stabilimenti Antonio Merloni presenti in Umbria, Marche e Emilia Romagna. La crisi produttiva interessa circa 4000 lavoratori e lavoratrici. Il Gruppo è stato inserito nelle procedure della Legge Marzano che prevedono la possibilità di attivazione della cassa integrazione straordinaria. I lavoratori sono stati già interessati da periodi di CIGS ed è facile capire quali drammatiche conseguenze possano avere nuovi periodi di fermo produttivo ed il pagamento della CIGS non prima di Marzo-Aprile, dato che l’azienda non è in grado di anticipare le somme. Di fronte a questo gli amministratori del PRC hanno raccolto la proposta delle OO.SS. affinché fossero le province ad anticipare le mensilità della Cassa integrazione. Questa scelta ha comportato un complesso lavoro organizzativo, essendo queste procedure completamente nuove per i Centri per l’Impiego riguardando migliaia di persone. Nonostante le molte difficoltà, tutte le amministrazioni provinciali coinvolte, Ancona, Perugia, Reggio Emilia e altre hanno, proprio in questi giorni, cominciato ad erogare le prime mensilità dando così una risposta concreta ad una grave emergenza sociale. Di tutto questo non c’è traccia nelle pagine di Liberazione. Mai nessun giornalista del nostro quotidiano si è mai preoccupato di ascoltare qualcuno di noi per raccogliere informazioni su quanto stavano facendo o non facendo i nostri compagni presenti negli stabilimenti, nei territori o nelle amministrazioni locali dove ricadono i siti produttivi. Sarebbe stato interessante fare questo anche per ascoltare le considerazioni di tanti lavoratori sulle dichiarazioni del nostro direttore e della redazione sui fatti dell’isola dei famosi e della presunta vittoria della sinistra. Tutto questo avrebbe comportato un approccio meno salottiero, meno legato alla mondanità di qualche presunto circolo culturale; forse servirebbe un bagno di umiltà del direttore in mezzo alle persone che potrebbero essere nostri potenziali elettori. Giuliano Granocchia Assessore Lavoro Provincia di Perugia Gianluca Tofi lavoratore Merloni Maurizio Quercetti Assessore alla Formazione e politiche del lavoro della Provincia di Ancona Condividi