di Roberto Musacchio.

Con l'approvazione del programma elettorale e l'indicazione di due Spitzenkandidat (quelli per la Presidenza della Commissione) il Partito della Sinistra Europea si predispone ad affrontare la campagna elettorale continentale.

L'esito positivo non era scontato. Il partito che esprime le sinistre alternative ha vissuto passaggi anche difficili. Melenchon ha contrapposto la sua permanenza a quella di Tsipras ma la totalità dei componenti Sinistra europea ha respinto l'aut aut ed è rimasta a far parte del partito nonostante la fuoruscita del partì de gauche del leader francese (la sua nuova creatura, la France insoumise non è mai entrata). Sono rimaste anche le forze che con Melanchon hanno sottoscritto patti politici e programmatici come il manifesto di Lisbona. Tra loro il Bloco di isquierda portoghese. Proprio una europarlamentare del Bloco, Marisa Matias, ha coordinato il gruppo di lavoro per il programma poi approvato.

Nel frattempo sono arrivate buone notizie anche per il Gue, il gruppo parlamentare di cui Sinistra Europea è parte importante ma in confederazione con altri soggetti comunisti o verdi nordici. In una riunione appositamente convocata con i dirigenti delle formazioni politiche aderenti tutti hanno confermato la decisione di continuare col Gue i cui connotati politici naturalmente dipenderanno anche da come e da chi sarà composto il gruppo nella prossima legislatura.

Dunque due "successi" ottenuti grazie al metodo utilizzato che è quello di operare per consenso e mettendo al centro ciò che unisce, a partire dalle pratiche del conflitto, circoscrivendo ciò che può dividere, come gli atteggiamenti verso la UE.

Infatti il programma raggiunge un punto importante di equilibrio. Si coglie appieno il rischio rappresentato dalle nuove destre e dai populisti ma si rifugge da ogni schiacciamento su dannosi unioni sacre. L'incipit infatti mantiene tutta la condanna radicale dell'impianto liberista e delle politiche di austerità che hanno caratterizzato il ventennio. Ed è netto il profilo alternativo a chi a gestito tutto ciò e cioè popolari, socialisti e liberali. Sono loro e le loro politiche ad aver aperto la strada a destre e populisti.

Oltre che dalla unità il programma è caratterizzato dalla concretezza sui punti sociali, ambientali, dei diritti, di una nuova politica internazionale. Un programma di "lotta" e di alternativa, praticabile.

A rappresentarlo sono state individuate due figure significative, gli spitzenkandidat. Una è Violeta Tomic, artista e deputata di Levica, il partito di sinistra slovena che in pochi anni ha raggiunto il 9% ed ora consente un governo socialista appoggiando però solo i provvedimenti antiliberisti ed è nelle condizioni di entrare per la prima volta nel Parlamento Europeo. Violeta è nata Sarajevo e lo ricorda per presentare la sua storia che la vede impegnata su molti fronti dalla cultura ai diritti.

L'altro spitzenkandidat è Nico Cue già segretario dei metallurgici belgi. Nato in Spagna e dunque figlio di una immigrazione storica per l'Europa. Particolarmente combattivo nei conflitti sociali ma anche sostenitore della esigenza di una nuova rappresentanza politica della sinistra in Belgio come quella che col Ptb ha cominciato a raggiungere risultati elettorali importanti fino al 17% a Liegi.

Programma e spitzenkandidat che sono frutto di un percorso unitario e che si presentano in modo unitario verso quelle parti che non sono interne a Sinistra Europea ma condividono il Gue. La volontà è quella di unire sfuggendo a quelle divisioni che perseguitano le sinistre come ben sappiamo in Italia.

Per altro si discute in Parlamento Europeo di una riforma nella formazione dei gruppi che prevede un legame tra la loro costituzione e la presentazione elettorale. Riforma sicuramente criticabile, e infatti il Gue la osteggia, perché limita la libertà della azione parlamentare. Ma ciò che è condannabile come ingabbiamento della vita parlamentare è invece auspicabile dal punto di vista politico. E cioè che ci siano soggetti che facciano politica su scala europea e che tra questi ci sia una sinistra alternativa che si candidi ad essere unita, larga, fatta di confluenze e con l'ambizione di diventare egemone.

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