In una conferenza stampa, Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Orsa, si scoprono “tagliatori di teste” e chiedono la decapitazione dei vertici dell’Azienda pubblica “Umbria Mobilità”, del Consiglio d’Amministrazione e dei dirigenti.
Non si dicono contrari alla privatizzazione dell’Azienda e confermano il blocco degli straordinari perché non hanno ricevuto tutta la “quattordicesima”.
Si, si, proprio la 14° mensilità.
A Palazzo Cesaroni, contemporaneamente, Moriconi e tutti i membri del CdA erano in audizione con i consiglieri regionali spiegando la situazione contabile dell’Azienda.
Umbria Mobilità è economicamente sana ma in crisi di liquidità dovuta al mancato pagamento del dovuto dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma (oltre 50 milioni di euro).
Le perdite sono generate per 23 milioni, dai servizi erogati in Umbria.
L’intervento dei sindacati sembra come “suggerito” da qualcuno, si dice.
Questo è sindacato consociativo, che fino ad oggi ha condiviso tutte le scelte della maggioranza del CdA, compresa la privatizzazione dell’officina. 
Comunque prima della sentenza solitamente si fa il processo e c’è gente che muore dalla curiosità di sentire la linea difensiva dei condannati, anche per capire il ruolo reale, nella gestione dell’azienda, dei sindacati e la valenza “morale ed etica”
Vuoi scommettere che non ci annoieremo?

Quinto Sertorio

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