Far crescere l’attività sportiva non agonistica  tra gli anziani per promuovere corretti di stili di vita, migliorare i livelli di benessere fisico e sviluppare la socializzazione è, in sintesi, la proposta di legge sottoposta alla Camera il 12 gennaio 2016 dall’On. Filippo Fossati con 38 parlamentari firmatari, e presentata a Terni il 4 aprile u.s. L’iniziativa è partita da Terni, grazie al Centro sociale "A.Volta" e all’impegno dei Veterani dello Sport. Ha aperto i lavori, nella sala del Consiglio provinciale, il Presidente del Centro sociale "A.Volta", On. Mario Andrea Bartolini che ha sottolineato come la cultura dello Sport deve formarsi nella  scuola per poi crescere fra gli adulti, amatori e veterani. La consapevolezza sportiva ed etica dell’esercizio motorio, inteso come ricorso costante, volto a migliorare le condizioni psico-fisiche dell’anziano, alimenta atteggiamenti comportamentali che, partendo dal rispetto per gli altri si estende a modelli di convivenza civile e di relazione interpersonale spesso compromessi da moderni stili di vita. L’educazione alla salute è un aspetto che travalica l’interesse individuale per configurarsi come dovere sociale nei confronti della comunità di appartenenza, considerato che i danni fisici derivanti dalla sedentarietà gravano, in termini di spesa, sull’intera società civile. Si deve essere in grado di comprendere che la partecipazione ad una iniziativa sportiva, specie in questa fase di età, non deve andare alla ricerca della vittoria  e del risultato ad ogni costo. L'attività motoria richiesta agli anziani è, piuttosto, un’opportunità che, se ben esercitata, produce effetti benefici sulla mente e sul corpo, un esercizio utile  ad esplorare se stessi, conoscere i propri limiti, sviluppare le potenzialità. Le linee guide della proposta di legge n.3528, orientate in tal senso, sono state illustrate dall'On. Filippo Fossati, sottolineando quanto esse siano all’avanguardia a livello europeo. I dati italiani sulla pratica sportiva in età avanzata sono molto confortanti. Il 57% della fascia d’età che va dai 65 ai 74 anni pratica qualche tipo di attività, mentre è al 37% tra gli ultra 75enni.  Con l'Attività Fisica Adattata (AFA) si intende fare un salto di qualità dal punto di vista sociale, della salute e dell’integrazione, nonché sollecitare l'impegno di un volontariato organizzato che valorizzi la solidarietà e i rapporti intergenerazionali. Il miglioramento urbanistico delle città e la creazione di nuovi spazi vedono il coinvolgimento diretto delle istituzioni sociali e sanitarie, sempre più impegnate a realizzare una migliore vivibilità. Il lavoro da fare c'è, le gambe solide per farla camminare pure...si può fare.

In occasione della presentazione del disegno di legge in città, il Vice-Sindaco di Terni, Francesca Malafoglia, ne ha apprezzato i contenuti, sia per la sinteticità (6 articoli in tutto) sia per la stesura, chiara e diretta.  “Essa - ha sottolineato – recepisce, rendendoli concreti i principi e le indicazioni della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea: art. 25 (Diritti degli anziani):"L’Unione riconosce e rispetta il diritto degli anziani di condurre una vita dignitosa e indipendente e di partecipare alla vita sociale e culturale."  L'art.32 della Costituzione: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti..." mira a favorire ogni forma che salvaguardi la salute dei singoli e gli interessi collettivi in merito alla spesa sanitaria nazionale.

Nel Piano della non autosufficienza, di inclusione sociale, sono previsti progetti innovativi sperimentali dove l'attività motoria non è un elemento accessorio, ma fondante del welfare. In questo contesto è possibile veicolare risorse previste da fondi europei. L'intervento del delegato del Coni, Stefano Lupi, ha evidenziato il valore delle società sportive e l’importanza delle infrastrutture da  recuperare in spazi polifunzionali. Ha, inoltre, sottolineato il ruolo del volontariato e la funzione che può assumere il medico di famiglia nel consigliare lo sport come mezzo per migliorare la salute e vincere la solitudine. Il rigore sportivo, imponendo in qualche modo delle regole, spinge a configurare, fra l’altro, esigenze di  educazione alimentare.

Il Prof. Giocondo Talamonti è intervenuto ricordando il Presidente dei Veterani dello Sport, Onofri Fanelli, recentemente scomparso, per essere stato un protagonista attento nella discussione della proposta, prima di essere presentata. Ha, poi, affrontato alcuni punti dello sport per tutti:

 formazione al primo soccorso. Supporti e principi di intervento di primo soccorso dovrebbero essere disponibili e a conoscenza di ogni organizzazione responsabile di eventi sportivi e amatoriali. Nel caso specifico, si deve essere in grado di intervenire con proprietà, utilizzando tecniche idonee in manifestazioni di massa (podismo, ciclismo…), prestando le prime cure ai soggetti in difficoltà, in attesa dell'ambulanza.
Sport aperto alle famiglie. Atteso che lo sport implica la  condivisione di un giusto spirito di confronto, è fondamentale alimentare la socializzazione e creare i migliori presupposti di un sano clima di aggregazione fra i praticanti.
 responsabilità degli organizzatori delle manifestazioni sportive amatoriali. La non competitività delle corse amatoriali dispensa gli organizzatori di acquisire la certificazione medica dei singoli partecipanti, essendo ciascun atleta responsabile in proprio delle idoneità fisiche che l’impegno sportivo richiede, fosse anche un disabile.
Tale aspetto, come Presidente della FIASP negli anni 2000, ho cercato di divulgarlo ai rappresentanti dello sport amatoriale internazionale con l’obbiettivo di uniformare a livello europeo comportamenti e principi.

Torchio Maurizio delle Acli, ha ribadito gli effetti salutistici dell’attività motoria sulla  qualità della vita degli anziani. Sono infiniti gli studi scientifici che confermano i vantaggi che ne derivano. Il volontariato dei Centri sociali, delle società sportive, ma anche quello dei sindacati degli anziani come lo Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uil pensionati etc. possono contribuire alla divulgazione dello sport come diritto. L'esperienza sul tema non manca. Presenti in sala diversi dirigenti sportivi come Benito Montesi, Manager presso Italian Volleyball Federation, Dino Ciommei, dirigente tennistavolo, rappresentanti dei Centri sociali e delle associazioni sportive e società sportive.

 E’ il momento di coinvolgere l'opinione pubblica e tutti quelli che guardano allo sport come servizio sociale, sportivo, educativo e fare pressione in Parlamento  per discutere il disegno il più presto possibile. " C’è, quindi, la necessità di fare crescere la coscienza e la consapevolezza della posta in gioco - ha concluso l'On. Filippo Fossati - diamoci da fare”.

Giocondo Talamonti

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