E’ nata una nuova religione
di Mario Tiberi
Renzismo o Renzianesimo non comporta granché di differenza. Quello che conta è il radicarsi all’interno del Partito Democratico, meno o molto meno nella società italiana, di un neonato culto pagano il cui “Pontifex Maximus” è uno e solo uno: il Dottor Matteo Renzi.
Da Pontefice Massimo o da Sommo Sacerdote, lo si chiami come si vuole, presiede e dirige un concistoro di partito costruito a sua immagine e somiglianza e, sommando carica a carica, guida una compagine governativa concordata con e nominata dal suo “alter ego” Giorgio Napolitano, non passata al vaglio del corpo elettorale e, con quasi totale certezza, non compiutamente gradita alla maggioranza del popolo italiano.
Come tutti i culti religiosi che si rispettino, è canonizzata una gerarchia di casta rigorosa e rigida articolata su tre livelli: un sinedrio, un ordine di chierici e uno di chierichetti.
Al di là del sinedrio e dei chierici, ben individuabili, il dato preoccupante è la presenza di un ampio, diffuso e sapientemente spalmato nugolo di chierichetti, servitori e incensatori a tempo pieno di un profeta, o giù di lì, incontrastato e indiscutibile.
Bisogna ammettere, ad onor del vero, che all’interno della chiesa renziana, il PD, esiste una seppur sparuta minoranza eretica fin da subito posta all’indice e sulla quale, per sorte avversa, non si può imprimere affidamento per togliere campo e terreno antidemocratico al monarca assoluto.
Vi sono, anche e però, gli eretici esterni, quale sono pur io, che non si arrendono e non si arrenderanno mai allo strapotere di uno solo al comando, nel nome della libertà e della democrazia.
E gli atei, vale a dire il gran numero degli oppositori interni al PD, cosa ne pensano?...!.
Lunedì
21/04/14
11:47
Una riflessione a seguito dell'invito di Tiberi.
Alle primarie dei DS si sono presentati a votare circa tre milioni di elettori. Un paio di milioni hanno votato Renzi e circa un milione no. Ricordo che gli iscritti al partito DS sono circa 700 mila.
Questo vuole dire che Renzi potrebbe essere stato eletto dagli "altri" e avere un limitato consenso tra la base degli iscritti DS.
La direzione del partito oggi, a maggioranza, ha preso atto del risultato delle primarie,(ricordo che Renzi ha perso le primarie precedenti che videro la vittoria di Bersani), ma resta la possibilità che i delegati che eleggeranno il segretario, al prossimo congresso del partito, potrebbero non confermare Renzi, sulla spinta degli iscritti che rappresentano.
Dopo le prossime elezioni, con questo sistema elettorale, "la minoranza eretica citata da Tiberi nel suo articolo" potrebbe benissimo diventare maggioranza nel partito e "gli atei e gli attuali oppositori interni al PD" potrebbero legittimamente mettere Bersani, D'Alema, Cuperlo o la Bindi al capo del partito e quindi del governo.
Questa strategia tratterebbe Renzi come un "utile idiota" che consentirebbe ai DS, ora alla opposizione, di raggiungere ed ottenere quel governo del paese che probabilmente ora non otterrebbe mediante un voto palese se alle elezioni si candidasse con un suo esponente autenticamente di sinistra.
Con questa lettura, per la attuale minoranza DS, Renzi é utile, anzi un male necessario per poter aspirare legittimamente al governo del paese.
Per chi ha ancora il senso della autentica "democrazia" deve prendere atto amaramente che solo in Italia si può votare tizio e poi trovarsi "democraticamente" al governo caio.
Io che sono un "consapevole illuso", ritengo che la votazione diretta del leader debba essere tra le riforme più urgenti per evitare che si possano verificare questi "democratici" ribaltoni che offendono l'intelligenza del popolo sovrano e, a mio parere, svilirebbero la politica ad un mera ricerca del potere fine a se stesso, ma come ho già detto sono consapevole del mio stato....
Giampaolo ceci