“Il Consiglio regionale impegni la Giunta ad attivarsi in tempi rapidi per un cambiamento in toto del Consiglio di amministrazione della società Umbria Mobilità con conseguente rinnovo delle cariche e sostituzione dei vertici nominati. In questa fase è necessario designare un'unica figura professionale, un commissario che dovrà essere di gran lunga più autorevole ed affidabile rispetto al presente nell'opera di riorganizzazione dell'intera azienda per acquisire la credibilità perduta e soprattutto per riacquistare la fiducia degli istituti bancari”. È quanto chiedono all'Esecutivo di Palazzo Donini, attraverso una mozione (con trattazione immediata) i consiglieri regionali del PdL, Massimo Monni, Raffaele Nevi, Andrea Lignani Marchesani, Fiammetta Modena, Maria Rosi, Massimo Mantovani, Rocco Valentino, Alfredo De Sio.

 

Gli esponenti del maggiore partito dell'opposizione ricordano nell'atto che “le gravi difficoltà economiche che coinvolgono ormai da mesi l'azienda regionale di trasporto pubblico, Umbria Mobilità, hanno portato la società a navigare a vista senza la minima chiarezza sul reale ammontare delle attuali perdite e senza un benché minimo piano industriale convincente che possa restituire una concreta prospettiva per il futuro. Il forte indebitamento di Umbria Mobilità – rimarcano - non è solo da imputare alla mancata riscossione di crediti da parte delle attività romane, ma anche ai debiti attualmente in essere con gli istituti bancari che hanno chiuso le linee di credito. In questa fase delicata e transitoria – scrivono i consiglieri del PdL - è necessario il massimo impegno da parte di tutte le istituzioni coinvolte per salvare l'azienda del trasporto pubblico umbro, tutelando in primis i dipendenti che sono quelli maggiormente esposti. Le responsabilità di una così grave condizione economica – evidenziano – sono anche di coloro che hanno voluto e stipulato contratti a manager pensionati per diverse centinaia di migliaia di euro e di coloro che hanno una presenza interna ad Umbria Mobilità”.

 

Per Monni, Nevi, Lignani Marchesani, Modena, Rosi, Mantovani, Valentino e De Sio “ci sono precise responsabilità politiche a tutti i livelli, dal presidente, al direttore generale di nomina politica, a tutto il cda. Il cambiamento manageriale – concludono - è imprescindibile se si vuole veramente salvare dal fallimento Umbria Mobilità e salvaguardare e difendere centinaia di posti di lavoro per garantire una sostenibilità economica del sistema umbro”.

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