“Ancora tante incertezze per i 1300 dipendenti di Umbria Mobilità a cui l'azienda non ha ancora pagato le quattordicesime. Il botta e risposta tra la presidente Marini, l'assessore regionale alla mobilità Rometti, i vertici dell'azienda ed i sindacati fino ad ora non ha portato a nulla”. Così il consigliere regionale del PdL, Massimo Monni che definisce “preoccupante anche lo scambio di battute a muso duro tra la Marini ed il direttore generale di Umbria Mobilità Paduano. Situazione che non lascia intravedere niente di buono all'orizzonte”.

Per Monni, “i soldi messi a disposizione dalla Regione per la gestione dell'azienda non sono stati gestiti bene, visto e considerato il precario quadro generale economico dell'azienda stessa. Fatto sta – puntalizza - che tutti i lavoratori sono con il fiato sospeso perché non si sa se e quando riusciranno ad ottenere quello che gli spetta di diritto ed in forse è anche lo stipendio di luglio. L'Azienda – aggiunge Monni - non ha liquidità in cassa, e a quanto pare da parte della Regione non c'è altra volontà di mettere sul piatto altre risorse oltre i 610mila euro 'ripescati' con l'assestamento di bilancio”.

Monni punta quindi il dito sui “super-manager, pagati con oltre 100mila euro all'anno, che continuano a defilarsi e a farsi di vanto di scelte aziendali scellerate che hanno portato Umbria Mobilità sull'orlo del collasso. Così come avvenne a suo tempo per Gesenu spa, che per operazioni fallimentari nella regione Sicilia e in altri comuni si trovò ad avere un disavanzo di quasi 40 milioni di euro. In ogni caso – conclude Massimo Monni - è ora che su Umbria Mobilità si faccia definitivamente chiarezza e che la Giunta regionale fornisca dati chiari e certi su cosa intende fare per porre fine ai giochi delle tre carte”.

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