PERUGIA - Di seguito il lancio corretto. “Nonostante Umbria Mobilità stia attraversando una grave crisi finanziaria tanto da non riuscire a garantire gli stipendi ai lavoratori, dal novembre scorso l'azienda ha pensato bene di assumere alle proprie dipendenze un ulteriore dirigente amministrativo. Dalla verifica del contratto di lavoro che ho richiesto e che, in espletamento del mio mandato, Umbria Mobilità mi ha inviato, emerge un 'quadretto' totalmente dissonante con il periodo di austerity che stiamo vivendo: l'amministratore delegato percepirà infatti una retribuzione complessiva annua lorda di 200mila euro. Oltre agli incentivi, che non saranno comunque inferiori al 20 per cento della retribuzione annua”. Lo afferma il consigliere regionale Massimo Monni (Pdl) a proposito del nuovo dirigente assunto dall'azienda unica del Tpl umbro. “Come se non bastasse – prosegue Monni - dal contratto si legge a chiare lettere che vengono inoltre assegnati, anche per uso personale, una autovettura ed il telefono cellulare, i cui valori in termini di beneficio vengono determinati in base alle normative vigenti ed un appartamento di servizio. E ancora: nel caso di utilizzo del servizio ferroviario, in luogo dell'autovettura aziendale, le spese sostenute saranno rimborsate. In più, per quanto riguarda l'assistenza sanitaria integrativa, è posta a carico dell'azienda il costo di una polizza assicurativa integrativa delle prestazioni garantite dal fondo di categoria”. “A conti fatti, insomma – aggiunge - l'amministratore delegato di Umbria Mobilità percepirà una retribuzione di gran lunga superiore persino a quella della presidente della Giunta regionale. Incongruenza drastica in quanto era stato deliberato a suo tempo che la retribuzione dei dirigenti delle aziende partecipate fosse inferiore a quella degli amministratori degli enti locali, proprio in virtù dei tagli necessari per ripianare i conti. Insomma – conclude - mentre i lavoratori e i dipendenti di Umbria Mobilità aspettano ancora oggi lo stipendio di aprile per far tornare i conti in famiglia, c'è chi si è accaparrato una bella fetta di torta che, per la stragrande maggioranza della gente, può risultare molto indigesta”.

 

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