TERNI - "Lo Stato non ci ha mai accolto né protetto, per questo ora non mi sento abbandonato. Penso però a tutte quelle famiglie che hanno bisogno di questi soldi e non riusciranno ad andare avanti": così Diego Raggi, fratello di David, ucciso nel marzo 2015 a Terni da un marocchino clandestino ubriaco, commenta il mancato indennizzo, per motivi di reddito, alla sua famiglia. Che lo avrebbe comunque usato "per costituire una fondazione o darli in beneficenza".

"Con quei soldi - sottolinea ancora Diego - non ci saremmo di certo arricchiti. Li avremmo usati per fare del bene, perché l'obiettivo principale della nostra battaglia non è quello di avere un risarcimento, ma che paghino coloro che dovevano controllare e non l'hanno fatto". "Sono figlio di un operaio - continua Diego Raggi - e io stesso lo sarò probabilmente per sempre. Fortunatamente nella mia famiglia tutti lavoriamo. Ma come faranno tanti altri per i quali quei soldi sono fondamentali?".

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