CITTA' DI CASTELLO - Il 2014 annata memorabile per il tartufo della Valtiberina, uno dei territori più produttivi d’Italia. In Umbria oltre il 30% della produzione nazionale (25 t per anno, oltre 7 mila occupati nel settore). Intanto si sta definendo il programma ricco di momenti di degustazione, approfondimento e promozione di un territorio ricco di storia, cultura e tradizione enogastronomica

Per il tartufo della Valtiberina si profila un’annata da ricordare. A dirlo è Mauro Severini, presidente della Comunità Montana Alta Umbria. «Il clima caldo umido di questa stagione e dell’estate – dice Severini – ha agevolato la nascita di molto tartufo, per il bianco in particolare ci si attende un ottimo livello di qualità, a fronte di quantità di gran lunga superiori allo scorso anno». Un bene per tutti i consumatori che potranno trovare prezzi dimezzati rispetto al 2013 (si parla di circa 700/1000 euro al chilo per il bianco e sui 100 euro al chilo per lo scorzone). Qualità derivante da un territorio, quello di Città di Castello e dintorni, vocato alla produzione con una altitudine perfetta (600 metri slm) e un clima che si presta allo sviluppo dei tartufi. Ottimo anche il bosco e il sottobosco, elementi fondamentali per la qualità finale del prodotto.

Del resto l’Umbria è la regione più produttiva d’Italia, con una media di 25 tonnellate di tartufi freschi all’anno (in Italia se ne raccolgono circa 80 tonnellate all’anno) rappresentando quindi oltre il 30 per cento della produzione totale. Importante anche il giro di affari che ogni anno si genera per cavatori, ma anche per trasformatori e rivenditori: nonostante tutto dipenda dall’annata, quindi dalla volatilità dei prezzi, in media in Umbria il tartufo genera un giro d’affari che supera i 20 milioni di euro. Solo per quanto riguarda l’export dei tartufi freschi l’Umbria ha il primato, rappresentando il 45% delle esportazioni dall’Italia all’estero, con un introito medio annuo che sfiora i 6 milioni di euro. Importante la forza lavoro che genera il settore nel quale sono impiegate migliaia di persone, solo i cavatori registrati sono oltre 7 mila.

Non è un caso quindi che sia proprio l’Umbria ad ospitare da 35 anni uno degli appuntamenti di mercato più importanti e di riferimento nel panorama nazionale: la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di Città di Castello (Pg). Dal 30 ottobre al 2 novembre la bellissima cittadina umbra farà da cornice alla 35esima edizione di questo grande evento promosso dalla Comunità Montana Alta Umbria e dall’Amministrazione Comunale. Obiettivo principale quello di promuovere il tartufo e le eccellenze del territorio in una occasione unica. «E’ la forza della nostra città e del nostro territorio – spiega l’Assessore comunale alle politiche economiche, Enrico Carloni – quello di poter mettere in rete le eccellenze non solo agroalimentari come il tartufo, ma insieme l’arte, l’architettura e il paesaggio, tutto a disposizione delle migliaia di turisti che aspettiamo anche per questo ricco fine settimana di eventi».

Essenziali e al contempo prestigiosi, gli ingredienti della kermesse tifernate conosciuta ormai in tutto il mondo. A partire dal mercato del tartufo, vero cuore della manifestazione, che in Piazza Matteotti vedrà molti produttori proporre pezzature per tutti i gusti e tutte le tasche: se da un lato saranno gli operatori a fare affari con pezzi di pregio e di notevole dimensione, dall’altro saranno proposti tartufi accessibili anche in tempi di crisi. La sede della manifestazione è itinerante e coinvolgerà come al solito tutta la città. Sotto il Loggiato Gildoni lo spazio “Odori e sapori del territorio” offrirà menù tipici mentre in Piazza Gabriotti troveranno spazio gli espositori delle eccellenze nazionali nella tensostruttura dedicata ai Sapori d'Italia.

A fare da corollario alle aree espositive un ricco programma di animazione: dagli spettacoli di cucina condotti da Alex Revelli Sorini e Susanna Cutini dell'Accademia italiana di 
gastronomia storica insieme alle scuole alberghiere della città, ai corsi di cucina, fino ad arrivare a vere e proprie gare di abilità nel cucinare questo prezioso ingrediente.

Protagonisti anche olio e vino con la sesta edizione dei due saloni a loro dedicati e del IV° concorso enologico regionale categoria Igt. In concomitanza saranno aperte le iscrizioni per il concorso Olio di casa mia, riservato ai produttori hobbisti.
 

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