Eurospin non risponde. Nonostante le reiterate sollecitazioni delle organizzazioni sindacali, che nel giro di un mese hanno per tre volte cercato un’interlocuzione con l’azienda, tutto tace. “Ma la situazione nei punti vendita della provincia di Perugia è assolutamente critica e richiede un intervento immediato - afferma in una nota la Filcams Cgil di Perugia - tanto che se non riceveremo a stretto giro una convocazione, saremo costretti ad investire della questione la magistratura competente”. 
Sono molteplici le questioni di cui il sindacato vorrebbe discutere con l’azienda. “Prima di tutto c’è un problema di forte stress per il personale - spiega la Filcams Cgil - dovuto alle modalità con cui la dirigenza nell’ultimo periodo affronta le questioni di organizzazione del lavoro, con un ricorso frenetico a richiami e provvedimenti disciplinari che potrebbe tranquillamente essere evitato adottando un approccio collaborativo. Ci sono poi importanti questioni legate alla sicurezza e alla salute di lavoratrici e lavoratori e resta irrisolta la questione delle pulizie di bagni e piazzali, che non spettano ai dipendenti dei punti vendita, ma che continuano a ricadere sulle loro spalle. Infine - continua il sindacato - c’è il grave problema dei punti vendita di Foligno e Spoleto, dove alcuni dipendenti, per lo più lavoratrici part-time, anche con figli piccoli o familiari disabili da assistere, sono costretti continuamente a lunghe trasferte verso altri punti vendita della provincia, oppure all’uso forzato e non concordato delle ferie, con inevitabili e pesanti ripercussioni sulla conciliazione vita-lavoro”.
“Il nostro approccio - conclude la Filcams Cgil - è sempre stato quello di valorizzare gli elementi di correttezza e collaborazione nelle relazioni sindacali. In questa ottica sollecitiamo ancora una volta Eurospin Tirrenica a riprendere il confronto sindacale, nelle modalità previste dalla legge e dagli accordi interconfederali. Ma se questo continuerà a non avvenire percorreremo tutte le strade utili a tutelare e difendere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”. 
 

Condividi