Non l'hanno fatto quando hanno presentato quell'albergo diffuso che trova nella foresteria di San Martino la struttura principale della cui disponibilità gode il progetto, è lecito supporre che neanche domani, quando verrà inaugurata Casa Cajani, gli amministratori della Giunta Morroni si ricorderanno di dare a Cesare quel che è di Cesare e di riconoscere a chi veramente si debba rendere merito per l'acquisto e la ristrutturazione della storica residenza locale, nonché per il progetto originario di metterla a disposizione del circuito museale cittadino, a sostegno di un'offerta culturale e turistica di miglior pregio da cui la nostra Città e la sua immagine potranno trarre ulteriori e sicuri benefici.

Ad oggi, a sentire la propaganda della Giunta Morroni e delle forze politiche che la sostengono, sembra che anche Casa Cajani sia un parto della loro gestione, ma tutti i gualdesi sanno che non è così: essi hanno solo atteso la fine dei lavori e domani si limiteranno a tagliare il nastro al portone d'ingresso. Così, la consegna a maggior gloria del sistema museale cittadino della villa signorile che fa bella mostra di sé nel centro storico e che è carica di arte e di storia, si propone come l'ennesima, anche questa pesantissima, eredità del passato cui questa Giunta non ha voluto certo rinunciare e contro cui non ha mai polemizzato. La sfacciataggine degli attuali amministratori è tale da non osare neanche questa buona creanza, questa sì degna di un approccio serio e rispettoso della continuità delle Istituzioni, ben indipendente dal colore politico di chi le guida pro tempore.

Va infine segnalato e doverosamente ricordato il giallo che qualche tempo fa si creò sull'effettiva paternità del progetto Antichi percorsi vegetali che verrà ospitato proprio da Casa Cajani grazie alla realizzazione del giardino pensile al suo interno. Una nostra concittadina, Valeria Anastasi, giovane laureta e studiosa in materia, polemizzò duramente e pubblicamente contro l'Amministrazione comunale, sostenendo che aveva presentato un'idea progettuale sullo stesso tema e con gli stessi obiettivi a due amministratori della Giunta Morroni, compresa l'attuale assessore alla cultura Vitali, ma che non se ne fece niente pur nel riconoscimento della serietà e dell'assoluto valore scientifico e culturale della proposta, salvo poi constatare che l'idea e molte delle sue articolazioni riapparvero poco dopo, proprio presentando la volontà della Giunta di destinare Casa Cajani anche agli Antichi percorsi vegetali.
Nessuna risposta ufficiale giunse all'epoca dall'Amministrazione comunale, nonostante la gravità delle argomentazioni portate dalla ricercatrice ed oggi dobbiamo assistere all'esito sciagurato di quell'atteggiamento così incomprensibilmente arrogante e chiuso di una Giunta che, anziché dare il giusto riconoscimento e garantire la più opportuna valorizzazione allo studio, alle competenze ed al lavoro locali, si è rivolta altrove per la stessa finalità.
È un peccato che tutto ciò sia potuto accadere nella stessa Città che ha dato i natali al più grande erborista di ogni tempo, proprio quel Castore Durante nel cui nome la dottoressa Anastasi aveva sviluppato e presentato la sua idea.
E se una Giunta si appropria anche degli altrui copyright, significa che al peggio non c'è mai fine...

Gianluca Graciolini

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