PERUGIA - Si e' chiusa oggi, con la presenza della presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, la prima tappa di lavoro del ''Laboratorio di idee per l'Umbria'' promosso dalla senatrice Pd Anna Rita Fioroni in collaborazione con alcuni docenti dell'Universita' di Perugia, che ha coinvolto oltre 50 realta' imprenditoriali che rappresentano casi di eccellenza regionale.

L'obiettivo - sottolinea una nota di Anna Rita Fioroni - era quello di produrre idee e proposte per la crescita del sistema imprenditoriale e territoriale umbro. Industria e artigianato, turismo, commercio, agricoltura e industria agro-alimentare sono gli ambiti dell'economia regionale di cui sono state analizzate caratteristiche e criticita'. A partire dai cambiamenti strutturali che hanno investito il mercato globale, offrendo nuove opportunita' alle imprese piu' innovative ed efficienti e travolgendo quelle meno attrezzate ad affrontare il nuovo, a quelli piu' tipicamente legati al territorio.

''Il risultato del nostro lavoro - ha spiegato la senatrice Fioroni - non e' un elenco delle cose giuste da fare, ma uno strumento di riflessione che ci possa aiutare nella costruzione di quel complesso sistema di riforme necessario a dare nuovo slancio alla nostra regione, in un contesto di recessione economica e ridefinizione federalista dello Stato''.

Dai forum realizzati e' emersa la richiesta da parte degli imprenditori di supporto all'internazionalizzazione, che rappresenta un'opportunita' solo per chi investe nella conoscenza dei mercati, nella differenziazione dei prodotti, nella gestione di una maggiore complessita' organizzativa. Dunque e' necessario offrire servizi non solo a chi e' gia' presente sui mercati esteri, ma soprattutto a coloro che vi si stanno affacciando. Condividere le informazioni, le strutture di rappresentanza, le iniziative di commercializzazione sono azioni che permettono di ridurre i costi dell'internazionalizzazione, ma vanno organizzate e coordinate.

L'attivita' del Centro estero Umbria, partecipato da Regione e Camera di commercio e' in questo senso un modello di riuscita sintesi degli interventi - prosegue la nota - che evita duplicazioni e ambiguita' decisionali. Le aziende umbre hanno scarsa propensione agli investimenti in ricerca e sviluppo, con basse percentuali di occupazione nella manifattura a media e alta tecnologia. Sarebbe allora interessante incrementare l'interazione tra mondo imprenditoriale e Universita', attraverso l'organizzazione di dottorati di ricerca su specifici progetti aziendali e attraverso l'istituzione di strutture di raccordo, come potrebbero essere le piattaforme tecnologiche, per definire e coordinare attivita' in cui imprese e Universita' siano complementari.

Infine, alle piccole e medie imprese manca generalmente la capacita' di fare squadra e raccordarsi in rapporti di filiera. La costituzione di reti di operatori potrebbe consentire la costruzione di modelli organizzativi piu' efficaci e piu' efficienti.

 

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