Si sarebbe dovuta svolgere nel giro di “poche ore” dopo la manifestazione dello scorso 28 settembre davanti alla Regione, che portò alla sospensione dei lavori del consiglio regionale. Invece, l’audizione dei sindacati sulle gravi criticità del sistema sanitario umbro è avvenuta solo oggi, a un mese esatto da quella protesta. “L’attesa però non ha prodotto i risultati sperati - commentano Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl Fials e Nurging Up dell'Umbria - dato che non erano presenti in Commissione né l’assessore alla Sanità Coletto, né il direttore generale Braganti, il che la dice lunga ancora una volta sulla mancanza di volontà di confronto da parte della giunta con le organizzazioni dei lavoratori”. 
Restano dunque tutti irrisolti i problemi sollevati dai sindacati: assunzioni a tempo indeterminato mancate, contratti covid in scadenza al massimo alla fine dell’anno, lavoratori non vaccinati che non sono stati sostituiti, indennità covid non corrisposta, etc. Insomma, “una situazione sempre più tragica”, secondo le 5 sigle dei lavoratori della sanità. 
A questo si aggiunge il piano sanitario regionale, che è in preadozione, ma che nessuno conosce: “Parliamo dell’atto principale per l’organizzazione della sanità nel futuro di questa regione - osservano ancora i sindacati - ma non ne sappiamo nulla, nonostante il Pnrr impegni le Regioni anche su questo fronte, ad esempio con la creazione delle Case di Comunità”. 
A fronte di questo ennesimo passaggio a vuoto della Regione Cgil, Cisl, Uil e le altre sigle riattiveranno lo stato di agitazione e le relative procedure di raffreddamento in prefettura. Poi via alle assemblee con lavoratrici e lavoratori e alla mobilitazione, senza escludere questa volta il ricorso allo sciopero, perché la misura - dicono i sindacati - è davvero colma”. 
 

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