PERUGIA - "I fatti di cronaca che hanno coinvolto un religioso e i commenti che, anche da parte di autorevoli esponenti delle istituzioni, ne sono seguiti, stanno assumendo toni che preoccupano l'Ordine dei giornalisti e il sindacato dei giornalisti umbri": lo si legge in una nota congiunta.

 "Definire con pressapochismo fatti di cronaca comunque rilevanti come 'morbosa voglia di scoop' o 'illazioni' e' inaccettabile - sostengono Odg e Asu -, come il tentativo di mettere all'indice giornalisti che hanno fatto il loro dovere nel raccontare vicende reali e documentate, ancorche' dolorose pure per chi ha il compito di raccontarle. Altro e' la riflessione che i giornalisti, non ritraendosi dal confronto costante con i cittadini, fanno e devono continuare a fare sulla 'continenza' della cronaca e la costante attenzione alla veridicita' dei fatti. Impegno che l'Ordine si assume in prima persona". 

"L'Ordine dei giornalisti l'Associazione della stampa dell'Umbria - conclude la loro nota - respingono pero' strumentalizzazioni e poco attente espressioni moralistiche che tradiscono, al di la' delle parole, una pericolosa voglia di censura".

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