VENEZIA - La crisi economica, e la conseguente stretta creditizia attuata dalle banche, fa crescere esponenzialmente il rischio usura nel Paese, soprattutto al Sud. Lo sostiene un'indagine della Cgia di Mestre secondo la quale, fatto base 100 l'indice medio nazionale, alla Campania spetta la maglia nera dello strozzinaggio, con un tasso del 166,1 . Nel Nord, spiega la Cgia, la situazione presenta un quadro differenziato: al Nordovest il fenomeno usurario e' in forte calo, a Nordest, pur essendo ancora a livelli piu' contenuti dell'ex triangolo industriale, tende ad aumentare.

Tornando alle situazioni peggiori, dopo la Campania il rischio usura e' piu' forte in Molise, con il 158,3, Calabria (146,3), Puglia (146,1) e Sicilia (134,9). I territori meno aggrediti dai ''cravattari'', o quasi, sembrano essere invece il Trentino Alto Adige, con un indice di rischio usura pari a 46,7, la Valle d'Aosta (69,8), il Veneto (72,5) e il Friuli Venezia Giulia (74,7).

Se si analizza il risultato emerso dal confronto con l'anno precedente, al Sud la crescita e' stata molto evidente: Molise +43,3; Puglia +3,1; Calabria +2,3; Sicilia +1,9. Tra le grandi realta' del Sud solo la Campania, ha ridotto la sua esposizione (-7,9 punti).

Bene il Nordovest: in Valle d'Aosta si e' registrato un calo del rischio usura pari a -10,2; in Liguria del -5,7; in Piemonte del -5,1; in Lombardia del -0,3. A Nordest, invece, a fronte di una riduzione registrata nel Trentino Alto Adige (-3,3), in Veneto il rischio usura e' aumentato di 1,5 punti; in Emilia Romagna di +2,7 punti, mentre in Friuli Venezia Giulia addirittura di +8,7 punti.

I dati, spiega la Cgia, sono stati ottenuti sulla base di un'elaborazione in cui sono stati messi a confronto alcuni indicatori regionalizzati riferiti al 2010, quali la disoccupazione, i fallimenti, i protesti, i tassi di interesse applicati, le denunce di estorsione e di usura, il numero di sportelli bancari e il rapporto tra sofferenze ed impieghi registrati negli istituti di credito.

''Dimensionare l'usura solo attraverso il numero di denunce - commenta il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi - non e' molto attendibile perche' il fenomeno rimane in larga parte sommerso e risulta quindi leggibile con difficolta'. Per questo abbiamo messo a confronto ben 8 sottoindicatori per cercare di dimensionare con maggiore fedelta' questa piaga''.

''Ma quello che forse pochi sanno - conclude Bortolussi - sono le motivazioni per le quali molti cadono nelle mani degli strozzini. Oltre al perdurare della crisi, per artigiani e commercianti sono le scadenze fiscali a spingere molti operatori economici a ricorrere a forme di finanziamento illegali. Per i disoccupati o i lavoratori dipendenti, invece, sono i problemi finanziari che emergono dopo brevi malattie o infortuni''.

INDICE DEL RISCHIO DI USURA 2010 Dato medio ITALIA = 100
CLASSIFICA REGIONI INDICE DEL RISCHIO DI USURA

1 Campania 166,1
2 Molise 158,3
3 Calabria 146,3
4 Puglia 146,1
5 Sicilia 134,9
6 Lazio 122,2
7 Basilicata 122,0
8 Abruzzo 119,5
9 Sardegna 106,9
10 Marche 94,3
11 Umbria 93,9
12 Toscana 89,2
13 Piemonte 82,9
14 Lombardia 81,7
15 Liguria 81,3
16 Emilia-Romagna 75,7
17 Friuli-Venezia Giulia 74,7
18 Veneto 72,5
19 Valle d'Aosta 69,8
20 Trentino-Alto Adige 46,7

Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati ISTAT, Banca d'Italia e Infocamere.
 

Condividi