Sono 2.500 i nuclei familiari in Umbria che hanno perso il Reddito di Cittadinanza dopo la brutale comunicazione ricevuta tramite sms in seguito alle disposizioni della Legge di Bilancio. Una bomba sociale pronta ad esplodere dal momento che l'esclusione terrebbe conto del requisito di occupabilità senza contemplare tutte le situazioni di marginalizzazione sociale che avrebbero reso necessaria un'integrazione del sussidio. Per tentare di ricollocare lavorativamente chi ha perso il RdC, il governo ha annunciato l'attivazione di una serie di misure di politiche attive del lavoro, ad oggi previste, ma tutt'altro che pronte.

Tra le misure previste per il ricollocamento c'è il programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL), un'azione di riforma inserita nel PNRR per riqualificare i servizi di politica attiva del lavoro. Peccato che la Regione Umbria stia letteralmente impedendo l'inserimento lavorativo degli ex percettori del Reddito di Cittadinanza. Linee guida non approvate e percorsi bloccati, così la parte del programma GOL dedicato ai più fragili rimane ferma al palo. Parliamo di migliaia di persone senza più reddito e senza alcun percorso di accompagnamento nel mondo del lavoro. Un limbo senza via di uscita in cui migliaia di umbri rischiano di rimanere imprigionati, accompagnati (senza gentilezze) fuori dal RdC. Persone gettate in mare aperto e costrette a nuotare nonostante gravi situazioni di disagio che non permettono di trovare un'occupazione. Proprio a questo si dovrebbe rivolgere il percorso 4 "Lavoro e Inclusione sociale" del programma GOL.

Il programma comprende un'offerta di servizi integrati, basati su una cooperazione tra pubblico e privato. Un percorso per la ricollocazione collettiva e quattro percorsi di accompagnamento al lavoro dedicati a singoli e persone. La giunta regionale dell'Umbria ha adottato il Piano Attuativo Regionale ed approvato le linee guida per la realizzazione delle misure rivolte ai beneficiari dei percorsi 1, 2 e 3. Mancano però le linee guida rivolte ai beneficiari del percorso 4 che comprendono le situazioni più complesse di reinserimento lavorativo e che andrebbero a sostegno di chi si trova in uno stato di disagio e nella disperata situazione della perdita del sussidio. Si tratta di profili con bassa occupabilità che presentano ostacoli e barriere che vanno oltre la dimensione lavorativa.

A tale proposito, il consigliere regionale e portavoce umbro del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, ha presentato un'interrogazione alla giunta per sapere "come intenda contribuire a supportare i centri per l'impiego nella gestione della presa in carico delle persone che presentano particolari criticità e disagio con profili di bassa occupabilità indirizzati nel percorso 4 del GOL. Se a tal fine la giunta regionale intenda chiarire le modalità di gestione dei beneficiari del RdC indirizzati ai CPI per l'accesso al 'Supporto per la formazione e il lavoro' e se si intenda procedere a stretto giro all'emanazione delle linee guida per la realizzazione delle misure rivolte ai beneficiari del percorso 4 chiarendo per quale motivo fino ad oggi non siano state prodotte contrariamente a quanto già avvenuto per gli altri percorsi".

"Ci troviamo davanti ai fattori perfetti per una situazione esplosiva - dichiara Thomas De Luca - un grave disagio che non ha alcun spazio di risposta da parte della Regione e che rischia di avere come unici destinatari i comuni. Ciò che viene dopo è il lavoro nero, una manovalanza a basso costo per la criminalità organizzata e la disperazione".

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