PERUGIA - “Rimettiamo il crocefisso, obbligatorio, nelle scuole italiane”. Così il consigliere regionale del Partito democratico, Marco Vinicio Guasticchi (Vice presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria).

Per Guasticchi, “il crocefisso rappresenta la nostra cultura cattolica, quella stessa cultura in cui mi sono formato e sono cresciuto. Non vuol dire scambiare lo Stato laico con uno confessionale. Vorrei però ricordare – aggiunge -, a quelli che si stupiscono, che in molti casi la tolleranza non è reciproca. Pensate soltanto – conclude - a quanti cristiani vengono martirizzati ogni anno ed ovunque senza che le coscienze dei cosiddetti laici vengano turbate”.

Una proposta “choc”, quella di Guasticchi, che maliziosamente si potrebbe interpretare come la volontà di sfruttare l’indignazione generale per gli sconvolgenti episodi di intolleranza attuati da fanatici islamisti, che tanti lutti hanno provocato nel mondo, per cercare di ristabilire una sorta di supremazia della fede in cui egli crede rispetto, non solo a tutte le altre, ma anche, e soprattutto, verso il pensiero di tanti, che anche nel nostro Paese, si dichiarano non credenti: basti riflettere al riguardo sul numero crescente dei giovani che nelle scuole italiane disertano l’ora di religione.

Una proposta che non deve però sorprenderci se a formularla è  un esponente del partito che si caratterizza sempre più per l’abbandono dei valori laici tutelati da una Costituzione che vuole stravolgere nel profondo e che un tempo erano prevalenti nella cosiddetta sinistra italiana.

Condividi