PERUGIA - Rifondazione comunista di Perugia giudica positivamente l’iniziativa promossa dalla CGIL sul piano del lavoro per l’Italia di mezzo; le politiche economiche dei governi nazionali oltre ad aggravare la crisi, stanno minando alle fondamenta quei sistemi di governo locali e regionali che negli anni si erano profondamente orientati verso politiche sociali, assistenziali e sanitarie all’avanguardia. Tagli indiscriminati agli investimenti pubblici e allo Stato sociale stanno infatti mettendo in discussione quel sistema di tutele che, pur coi suoi limiti, garantiva coesione sociale e benessere diffuso.

Per realizzare le proposte delle CGIL, largamente condivisibili, occorre una potente inversione di tendenza, che metta in discussione radicalmente le politiche attuate negli ultimi anni attui e una strategia comune, sia a livello del Governo nazionale che dei governi regionali, che rimetta al centro la spesa pubblica e la pianificazione dei settori trainanti dell’economia, oltre che una valorizzazione del ruolo dell’università e della ricerca. Inoltre il Centro Italia, che ha tutte le potenzialità per continuare ad esercitare il ruolo di cerniera tra nord e mediterraneo, può svilupparsi come ponte naturale verso le economie emergenti dell’est Europa e dei Balcani, ma su questo terreno, a fronte di miliardi di euro letteralmente bruciati dai governi nazionali per opere completamente inutili (che spesso diventano grassi banchetti per la criminalità organizzata), proprio l’Italia centrale registra un gravissimo ritardo infrastrutturale.

Oscar Monaco, segreteria provinciale Prc Perugia, resp. Lavoro e Stato sociale.

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