COLOMBELLA (Perugia) - La Piazza fisicamente non c’è, ma l’iter è avviato e domenica 24 agosto alle 17,30 a Colombella è prevista la cerimonia di intitolazione a Giuseppe Donati (1920 – 1999), medico condotto dal 1949 per circa 40 anni. Fondatore dell’Avis Perugia e presidente sia della sezione provinciale che comunale, fu anima dell’universo associazionistico e pioniere nello sviluppo artigiano del paese.

“Sarà un momento semplice e sentito – spiega il Presidente della Pro Loco Francesco Brunetti – alla presenza di ospiti ed autorità civili e religiose. Non mancherà la Banda, abbiamo invitato quella di Umbertide, perché tra gli impegni assunti da Donati nel periodo della permanenza a Colombella, ci fu pure la presidenza della Filarmonica ‘Santa Cecilia’”.

Il “Progetto Piazza” prende le mosse una manciata di anni fa, quando era in carica il Consiglio della Pro Loco guidato dall’artista Carlo Carnevali. All’epoca fu lui ad avere l’intuizione di un monumento, dal titolo “Omaggio al Dottore”, che condensasse in una “figura-simbolo” la funzione del medico condotto: assistere e sostenere il paziente, così da curarlo nel corpo e nello spirito.

Per mostrare l’idea di “ascolto”, l’artista utilizzò l’immagine dello stetoscopio (la trombetta utilizzata per auscultare il torace) e l’ingegnere Alessia Bondies, segretaria del sodalizio prematuramente scomparsa a poco più di 30 anni, si occupò dei calcoli tecnici. Quest’anno, nel 15esimo anniversario dalla scomparsa del suo storico medico, la Pro Loco ha ripreso ed ampliato l’idea, pensando attorno al monumento uno spazio consono, una Piazza, della quale si avverte la necessità da anni.

Il Comune di Perugia (l’amministrazione precedente) ha concesso in gestione l’area antistante la scuola elementare e la RPA Srl, insieme allo Studio Bonadies di Colombella (entrambi legati alla figura di Alessia) hanno collaborato per redigere il progetto, presentato nel luglio scorso in Assemblea pubblica.

Ovviamente, i fondi per la realizzazione saranno di privati ed aziende, sotto forma di denaro (da raccogliere, tra l’altro, in varie iniziative pubbliche quali una cena di beneficienza prevista per giovedì 28 agosto – ndr) e di lavoro volontario, ma nel frattempo nulla osta che la cerimonia di intitolazione abbia luogo.

“Contiamo di avviare il cantiere nei prossimi mesi – conclude il Presidente – l’iter burocratico ha i suoi tempi, ma in questo 2014 ci interessava unire valorizzazione del paese e ricordo dei suoi personaggi, il Dottore, ma anche Alessia che tanto si adoperò. Attorno a Donati, pertanto, abbiamo costruito il focus culturale della ‘Festa della Colombella’ che si protrarrà dal 29 agosto al 7 settembre, nella quale avremo altri momenti significativi. Oggi l’Ente pubblico non è sempre in grado di soddisfare le esigenze della cittadinanza, ma non ci si può rassegnare alla decadenza del territorio, per motivi di sicurezza e di decoro, quindi, laddove è possibile, la sinergia pubblico-privato resta la sola via percorribile”. 

Chi era Giuseppe Donati?

Nato a Perugia nel 1920 e laureato in medicina nel 1947, due anni dopo approdò a Colombella, con l’incarico di medico condotto, ricoperto fino al 1985. Un legame, quello con il Paese, mai vissuto come un limite, pur se lo tenne lontano dalle luci dei grandi ospedali e dai convegni scientifici. Partecipò alle associazioni di Colombella, contribuendo alla nascita della Pro Loco, della quale assunse nel 1986 la Presidenza al pari di quelle del Cral e della Banda. Collaborò in ambito extrapaesano, a Ponte Felcino fu tra i fondatori del Centro Anziani e, soprattutto, fu parte attiva dell’AVIS Umbria istituendo e presiedendo le sezioni Provinciale e Comunale. Appassionato lettore ed amante della storia si scoprì scrittore e pubblicò nel 1985 “Ricordi di un medico di Campagna 1949 ….”, nel 1988, insieme a Daniele Paparelli, “Colombella - Italia di Paese”, nel 1993 “Perugia - Guida Toponomastica” e nel 1994 “I Vangeli Ritrovati”. Considerato un amico ed un confidente, oltre che “il Dottore”, Donati si distinse per gli interventi a sostegno del territorio di adozione, acquisendo meriti che oltrepassano la competenza professionale, tanto da lasciare una traccia profonda. Appartiene a quegli uomini di valore capaci di interpretare le aspirazioni dei colombellesi ed incarna l’essere ‘figura di riferimento’ (al pari, ad esempio,del prete e della maestra) in tanti Paesi della nostra Italia.

Condividi