Il secondo album è sempre più difficile. E se questo funziona regolarmente nella carriera di un artista, figuriamoci nel mondo degli eventi. Ma tant’è. Il Progetto Paul Beathens rilancia e cala il volume due di Umbria Grida Terra. Il posto resta lo stesso, quel Mercato coperto di Perugia che adesso torna al centro della scena per un progetto di ristrutturazione annunciato dal sindaco Boccali che dovrebbe aggirarsi attorno ai 10 milioni di euro. Le date, invece, sono queste: dal 2 al 4 maggio. Così, dopo il successo della prima edizione e le telecamere di Servizio Pubblico, i ragazzi del Progetto Paul Beathens ci riprovano. Stavolta nel cuore dell’acropoli ci saranno 13 produttori agroalimentari, quattro vitivinicoli e cinque artigiani. Più eventi culturali e musicali per condire a dovere la seconda uscita di Umbria Grida Terra. Il tutto scelto nell’ottica del rinnovamento.

I paletti per la scelta degli espositori restano sempre gli stessi: chilometri zero, ciclo produttivo chiuso, l’essere esterni rispetto alla grande distribuzione, il rispetto del lavoro e dell’ambiente, l’eccellenza e un altissimo livello delle proprietà organolettiche dei prodotti. Perché, spiegavano non molto tempo fa dal Progetto Paul Beathens, la manifestazione è oramai diventata un “marchio di qualità”. E proprio per questo hanno dovuto mettere in piedi una commissione per valutare la scelta degli espositori. Una garanzia per rendere un’eccellenza la manifestazione “nata dal basso” che punta a tramutare il Mercato coperto in qualcosa di vitale, pulsante. Qualcosa di molto simile a un punto di aggregazione vera per la città, che racchiuda in sé il meglio che Perugia può offrire. Arte, cultura, gastronomia. Ma non solo.

“L’idea – scrivono i ragazzi - è sempre la stessa: non una semplice mostra mercato ma un esercizio di cultura civica animato dalla volontà di realizzare una visione condivisa di città nuova: aperta, solidale e rivoluzionaria”. E ancora: “Nessun salvatore con baffi e soldi in mano, ma noi tutti insieme”. Tradotto (e citando in parte Tolkien), suona più o meno così: vade retro Eataly. E tu, Oscar Farinetti, “tu non puoi passare”.

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