Di Ciuenlai

 

PERUGIA - A Perugia si dice “Marcamo male”. Di fronte al continuo processo di degrado della città si ricomincia con le solite manfrine. La  nuova maggioranza gioca a nascondino dietro ad un presunto buco di bilancio, che impedirebbe di mantenere le promesse  e la nuova opposizione continua a ripetere il solito disco rotto :  “il buco non esiste;  non sapete governare”. Il Sindaco Romizi non può recitare la parte del “meravigliato” rispetto ai conti del Comune. E' stato seduto per 10 anni negli scranni della minoranza e quindi, se ha fatto il suo dovere, doveva sapere benissimo qual era la situazione alla quale andava incontro. Se non è così bisognerebbe concludere che è stato lì a scaldare la sedia e ci sarebbe da preoccuparsi. Di contro quelli del Pd sono patetici quando continuano a negare l'innegabile e cioè che il bilancio è in sofferenza per l'eredità del passato. Esperti che hanno esaminato quelle carte affermano che all'inizio della cortissima era Boccali, il disavanzo era tra i 70 e gli 80 milioni di euro.

Se non è un buco dategli voi un nome, tanto per i cittadini la musica è stata sempre quella : più tasse e meno servizi. A fine corsa, a forza di tributi e di tagli, Vladimiro era riuscito a ridurlo tra i 16 e i 20 milioni. Bella performance, che però, paradossalmente,  per questa cieca (qualcuno dice stupida) ostinazione a negare il buco di bilancio, il centrosinistra non ha potuto utilizzare. Adesso la ricreazione è finita da entrambe le parti, c'è da raccontare la verità. Perchè, oltre ai conti,  bisogna affrontare crostini come San Bevignate e società partecipate e soprattutto c'è da mettere in piedi uno straccio di progetto di rilancio, magari usando anche qualcosa che non costa, tipo la fantasia. Se si continua invece a fare campagna elettorale, questa città sarà travolta, oltre che dai suoi problemi, anche dalla mediocrità della sua (sedicente?) classe dirigente.

 

 

 

 

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