PERUGIA – Domani, domenica 25 novembre 2018 alle ore 17:00 al Teatro Morlacchi di Perugia, si terrà lo spettacolo musicale «IL BOSCO MAGICO», primo FAMILY CONCERT della Stagione 2018/2019 della Fondazione Perugia Musica Classica Onlus/ Amici della Musica di Perugia realizzato in coproduzione con il Conservatorio «F. Morlacchi» di Perugia.

Lo spettacolo, presentato con grande successo lo scorso maggio a conclusione del progetto «Musica per Crescere», riunisce i migliori strumentisti e giovani attori-cantanti «in nuce» (tra cui il Coro di Voci Bianche e il Coro Giovanile del Conservatorio «F. Morlacchi» di Perugia, diretto da Franco Radicchia), insieme alla bravissima attrice Caterina Fiocchetti.

Il regista, Francesco «Bolo» Rossini, per la realizzazione dello spettacolo, si è ispirato  al celebre Sogno di una notte di mezz’estate di Shakespeare con le musiche di scena di Mendelssohn rivedute in chiave cameristica da Marco Pontini.

«Dopo il successo delle ultime produzioni – afferma Francesco «Bolo» Rossini – ci è sembrato naturale tentare una scommessa molto ambiziosa: far incontrare sul palco i “nostri” ragazzi, con il più celebre drammaturgo teatrale di sempre, William Shakespeare. L’organico che da diversi anni si confronta con i più grandi classici della letteratura, si è dimostrato pronto per affrontare un testo che nasce già in origine per il Teatro, un testo con una prosa diversa da quella praticata fino ad ora, una vera e propria lingua per attori.»

Ancora Francesco «Bolo» Rossini: « A questo scopo si è deciso di presentare l’adattamento di una delle opere più conosciute, il «Sogno di una notte di mezza estate», impareggiabile meccanismo drammaturgo, che portava in dote, nella sua versione in opera, le straordinarie musiche di Mendelssohn. Nel riadattare la magnifica pièce shakespeariana ho incentivato il gioco dell’illusione presente in origine nel testo, fino a creare un cortocircuito con la reale condizione che vivono questi giovanissimi interpreti. Ho infatti proposto ai ragazzi una storia che parlasse di loro in quanto attori e che aderisse perfettamente al loro percorso umano e artistico intrapreso fino a qui. Nella mia riscrittura, racconto la vita di una giovane compagnia teatrale, diretta da una regista che nella finzione è anche la madre di una delle attrici (la bravissima Caterina Fiocchetti), alle prese con la vera e più intima magia del Teatro, ovvero il cambiamento che questa antica e preziosa Arte agisce sugli attori e, insieme, su chi assiste allo spettacolo, sul pubblico».

«Quello che nel “Sogno” del Bardo è il compito svolto dagli elfi e dalle fate di Oberon e Titania – conclude «Bolo» Rossini – cioè confondere, illudere e prendersi gioco degli umani per meglio far loro assaporare la Vita, è qui la prima funzione del Teatro stesso, come entità, che chiede ai suoi giovani interpreti fiducia, impegno incondizionato e assenza di pregiudizio per portare a termine l’avventura. E così, le due coppie di innamorati, i comici artigiani e tutti gli altri attori scopriranno che solo sospendendo l’incredulità che governa le nostre vite di oggi per abbandonarci senza riserve alla dimensione del sogno, possiamo tornare a godere – senza per questo doverlo svelare – del mistero che da sempre avvolge le nostre esistenze».

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