“Fa sorridere e indignare l’ultimatum del senatore Zaffini all’assessore regionale Coletto sulla sanità. Sorridere e indignare perché è la stessa richiesta che l’opposizione pone da inizio legislatura e a più riprese. La necessità del ‘nuovo ciclo’ è oggettiva ma, alla soglia della scadenza della legislatura, diventa anche risibile in un contesto in cui la sanità umbra è stata smontata e destabilizzata, lasciando i cittadini da soli, a dover troppo spesso scegliere se fare la spesa o curarsi celermente in una struttura sanitaria vicino casa, piuttosto che essere sottoposti a liste d’attesa estenuanti e con trasferte allucinanti”. Così il gruppo regionale del Pd, “in relazione alla presa di posizione del senatore Zaffini durante ‘Gli stati generali della Sanità’”. 

“Il piano sanitario – spiegano i consiglieri dem – è stato preadottato ed è fermo, ormai vicino alla soglia della sua validità 2021–2025. Per la Convenzione con l’Università è stata allertata la celebre trasmissione ‘Chi l’ha visto’. Due strumenti scomparsi dai radar e che noi chiediamo di ritirare completamente, perché completamente inadeguati e contestati dal mondo sanitario. E in tutto questo continuo di promesse non mantenute, di rinvii e di chimere che puntualmente svaniscono il personale scappa, i cittadini perdono fiducia e gli indicatori sprofondano. L’ennesimo caso che fa riflettere sullo stato di salute della sanità umbra è l’assenza delle strutture tra quelle che il Piano nazionale esiti valuta. Proprio la tendenza che emerge dal PNE è la distanza tra ospedali di eccellenza che offrono cure di qualità a rischiosità alta e quelle che, al contrario, non brillano affatto né in qualità né in volumi. In un quadro desolante e disarmante ci auguriamo che la maggioranza raccolga il monito del senatore Zaffini, magari con una sostituzione last minute dell’assessore Coletto, in un sussulto di dignità della presidente Tesei. Il tutto, non tanto per un nostro tornaconto politico, ma piuttosto per il bene dell’Umbria. Come opposizione ci eravamo posti fin da subito in un atteggiamento di apertura e collaborativo sui temi, approccio però sempre e puntualmente rigettato da una maggioranza arroccata e intenzionata a posizionare fin troppe bandierine. Per la sanità, quello che temiamo è che invece sia troppo tardi per qualsiasi intervento di salvataggio e, al di là dei proclami che sanno ormai di elettorale, i danni che questa Giunta ha inflitto alla sanità umbra siano ben oltre quelli che, dopo quattro anni, lamentano di aver trovato. Ennesima bugia questa, alla luce di dati ed elementi che negli anni abbiamo fornito. E siamo pronti a farlo ancora. Non migliora la situazione, di sicuro, la Manovra che, stando alle bozze circolate finora, non mette un euro in più per assunzioni o investimenti”. 

Nota del gruppo regionale umbro del Partito democratico

Fonte: acs

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