PERUGIA - Una donna afghana, Liah Jawad, della fondazione Uniti per la giustizia, e un americano, Paul Arpaia, dell'associazione familiari delle vittime dell'11/9, saranno alla testa della Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli del prossimo 25 settembre.

Lo ha annunciato stamani il coordinatore nazionale della Tavola della pace, Flavio Lotti, in una conferenza stampa, di ritorno da una missione di pace di cinque giorni di una delegazione italo-americana a Kabul, a dieci anni dall'attentato alle Torri gemelle.

Della delegazione faceva parte lo stesso Arpaia, che nell'attentato a New York ha perso la cugina poliziotta, morta per cercare di salvare le persone intrappolate nei due grattacieli colpiti. A Kabul hanno incontrato, fra l'altro, rappresentanti della societa' civile afghana, delle organizzazioni internazionali e i familiari delle vittime della guerra in Afghanistan.

''La guerra non ha risolto alcun problema e rischia di consegnare il paese ai signori della guerra e a quelli dei paesi vicini'', ha affermato Lotti, parlando di un territorio ''devastato. Nessuno ci ha detto che le cose stanno migliorando''. In questa situazione di un ''popolo martoriato dalla guerra - ha aggiunto Lotti - cerca comunque di intervenire una societa' civile afghana straordinaria con interventi di assistenza, di solidarieta' nei confronti delle vittime della violenza''.

''In questi dieci anni - ha osservato - sono state fatte cose anche positive. Senza l'intervento della forza internazionale nel 2001 il paese non si sarebbero liberato dei talebani, ma sono stati commessi degli errori, e se le cose non cambiano c'e' un futuro di guerra, terrore, insicurezza''.

Secondo Lotti - che domani a Roma presentera' una serie di ''proposte molte concrete'' al parlamento italiano - ''a Kabul occorre passare dalla sicurezza armata a quella umana: si deve intervenire sulla vita quotidiana delle persone, sulla scuola, sulla sanita', sulle infrastrutture''.
 

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