CITTA’ DI CASTELLO - Ospiti importanti per la mostra internazionale di arte presepiale di Città di Castello che nel fine settimana di Natale ha registrato oltre duemila visitatori. Nel Duomo inferiore, che ospita la sede dell’esposizione, turisti e tifernati si sono alternati in un flusso costante, esteso al percorso che coinvolge le chiese ed i musei del centro storico.
Tra i visitatori, nel giorno della vigilia di Natale, anche il sindaco di Anghiari, Danilo Bianchi, che ha voluto vedere di persona gli allestimenti degli artisti della sua terra. In particolare si è soffermato, insieme all’assessore Barbara Croci, sulle teche che mostrano i presepi di Vittorangelo Polverini, personalità originale e talentuosa, nelle cui opere vengono ritratti i volti dei committenti. Inoltre Anghiari ha contribuito alla mostra con il presepio in materiali poveri che gli studenti dell’Istituto d’arte hanno allestito nella chiesa di San Domenico e con le realizzazione di Arxaia.
“Gli scambi tra Valtiberina toscana e Alto tevere umbro sono sempre un elemento di ricchezza” ha commentato Bianchi, sottolineando come “allo spontaneismo che spesso governa tali rapporti tra i due versanti della Vallata, debba gradualmente sostituirsi una progettualità definita e di ampio respiro”.
Anche la presidente della Regione dell’Umbria Catiuscia Marini non ha voluto perdersi l’esposizione del 2010, che ha definito “un importante volano turistico per l’Umbria delle festività natalizie, a cui si deve la riscoperta di una tradizione autenticamente nostra e la sua attualizzazione, grazie al coinvolgimento di hobbisti e scuole in questa operazione memoria”. Accompagnata dall’assessore regionale Fernanda Cecchini, la presidente ha voluto precisare come “negli itinerari promossi in questo particolare periodo dell’anno, i presepi rappresentano un vero e proprio filone e per ora stanno rispondendo bene alla scommessa che abbiamo fatto, confermandoci che la cultura e l’ambiente continuano ad essere i punti di forza dell’Umbria turistica”.
Tra le sezioni a maggior numero di accessi si colloca il suggestivo salone Santo Stefano, al piano terra del vescovado, messo a disposizione dalla diocesi tifernate: a suscitare l’interesse di curiosi e appassionati le cere e le minuterie, ispirate agli antichi mestieri, realizzate da i tre maestri napoletani Lorenzo Caso, Franco Finelli e Lucio Ferraro.
 

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