di Giovanni Russo Spena (Liberazione del 31 dic 2010)
Il 31 dicembre, come ogni anno, le donne e gli uomini del Prc e della Federazione della Sinistra saranno nelle carceri. E’ un dovere per noi che riteniamo che la lotta contro l’inciviltà e l’illegalità della condizione carceraria debba assumere il ruolo di centralità strategica nell’iniziativa politica. Lottare, infatti, per lo stato sociale universale, che il governo autoritario del capitale abbatte, significa lottare anche per i diritti delle detenute, dei detenuti, dei migranti contro lo stato penale globale.
Oggi una delegazione, formata dal consigliere regionale umbro Damiano Stufara, da Mario Pontillo e da me, sarà nel carcere di Spoleto. Incontreremo, tra l’altro, i detenuti ergastolani che animano, con cultura, intelligenza, passione il coordinamento che lotta per l’abolizione dell’ergastolo, dell’ergastolo ostativo, dei manicomi giudiziari (i cosiddetti “ergastoli bianchi”), cinica e incivile vendetta contro la legge Basaglia. Il coordinamento dei detenuti chiama la politica di sinistra alla centralità dell’impegno garantista. In carcere si muore; in carcere la tortura è ridiventata pratica sistematica.
Il securitarismo del governo ha costruito un indegno ponte tra carcere e territorio: il carcere ingabbia drammi sociali, ingiustizie, dentro le mura, dietro le sbarre; e il carcere inonda il territorio (cosa altro è, infatti, la “zona rossa” contro studenti, precari, pastori sardi a cui, con i manganelli della polizia, non è stato permesso di uscire dal porto di Civitavecchia?). Il carcere si proietta nel fermo preventivo fascista, nel divieto di manifestare.
Domani, a Spoleto, incontreremo anche Carmelo Musumeci, animatore della lotta per l’abolizione dell’ergastolo e scrittore fine, letterato colto. Il suo libro “Gli uomini ombra” della Gabrielli Editori contiene pagine di vera letteratura ed è un efficacissimo spaccato della condizione carceraria. Mi auguro che il libro venga presentato in ogni città come impegno civile per la ricostruzione di un argine costituzionale all’abbattimento dello stato di diritto. Mi fa molto piacere che Carmelo Musumeci abbia chiesto la tessera del nostro partito (è anche un incoraggiamento per il nostro lavoro ostinato sulla “depenalizzazione”, sul “diritto penale minimo”). Consegneremo la tessera con gioia e anche con un po’ di commozione.

 

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