Il Governo Tecnico uscente sta cercando di far passare inosservato, nel bel mezzo del caos della campagna elettorale, un ultimo decreto in materia di Università e di Diritto allo Studio.  I  punti focali del documento in questione potrebbero segnare il colpo di grazia definitivo per le università italiane e per tutti gli studenti che, pur avendone diritto, non avranno più la possibilità di beneficiare della borsa di studio. In particolare si parla di una significativa diminuzione del numero di borsisti, studenti che di fatto si vedrebbero negata l'opportunità di studiare e di mettere a frutto le proprie potenzialità.

 

Con questo ultimo provvedimento la mannaia si abbatterebbe paradossalmente proprio sulle fasce più deboli, poichè non solo si avrà una forte diminuzione del saldo della borsa di studio (si parla di un 45% per tutti i fuori sede che chiedono di avere residenza gratuita, avendone tutti i requisiti), ma anche di una discriminazione superficiale e insensata in base alla regione in cui si troveranno i richiedenti. Si parla di una redistribuzione dei requisiti di merito che andrà a colpire con più forza il Sud del Paese e che sconvolgerà la natura stessa della borsa di studiò così come è attualmente concepita.

 

Se infatti al Nord si avranno dei nuovi parametri di "ricchezza", così da avere nuovi borsisti anche laddove prima non ce n'erano, al Sud succederà l'opposto, poichè se ora una famiglia già disagiata avrebbe potuto aver diritto ad una borsa di studio, con la nuova standardizzazione essa apparirà nella "media" e quindi non avrà più i requisiti di reddito necessari per tale richiesta. Come Sindacato Studentesco siamo estremamente preoccupati per le disastrose conseguenze che tale decreto potrebbe comportare, oltre ad essere fortemente indignati per tutte le ingiustizie che nel corso degli ultimi anni hanno colpito l'Università e i giovani di questo Paese. Non possiamo accettare che si vada ulteriormente a gravare sulle fasce più deboli , sullo quello stesso blocco sociale che rappresenta il futuro dell'Italia, e al contempo l'unica possibilità di riscatto per un Paese in profonda crisi.

 

Noi non ci stiamo, e chiediamo che l'approvazione di questo decreto venga ostacolata in tutti i modi, e il più presto possibile, per il bene di tutto il Paese.Ci appelliamo alla Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, all'Assessore regionale Carla Casciari, a tutte le forze politiche affinchè facciano il possibile per bloccare questo provvedimento letale per l'intero sistema universitario italiano, che colpirà cinicamente gli studenti meritevoli, ma privi di mezzi economici, impedendogli di fatto di intraprendere il percorso universitario.

 

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