MONTECCHIO - Si conclude il ciclo di Verdecoprente Re.Te. 2016 con “FIGLIE DELLA GUERRA”, la creazione scenica della compagnia Teatri della Viscosa che sarà presentata a Montecchio il 18 novembre alle 21.00 presso la sala polivalente, e replicata a Guardea domenica 20 alle ore 18.00, presso la sala dell'oratorio.

Il lavoro teatrale, sviluppato da Laura Pece e Stefano Greco in residenza artistica nel territorio umbro-amerino, chiude il ciclo Verdecoprente nel giorno della ricorrenza della Convenzione ONU sui Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Una scelta non casuale questa, perché Figlie della guerra è una storia di bambini che sopravvivono ai conflitti, che cercano una speranza, ma anche di adulti che hanno la responsabilità di scegliere cosa lasciare in eredità alle nuove generazioni, se ponti o barriere.

Dal 1946 al 1952 molte famiglie del nord Italia decisero di ospitare nelle loro case fanciulli tra i 3 e i 12 anni provenienti dalle regioni del meridione più colpite dalla fame e dalla miseria. Fu così che più di 100.000 bambini e ragaz­zi trovarono una speranza, una nuova inattesa possibilità.

Viaggiarono sui treni della speranza, o della felicita, come vennero definiti dall’allora sindaco di Modena, treni nati come frutto di una complessa organizzazione portata avanti dalle donne del Partito Comunista prima e dell'UDI poi, sostenute dalle Anpi di tutta Italia, dalle amministrazioni locali, da singoli cittadini e comitati.

La trasposizione teatrale di questa storia nasce dal desiderio e dalla volontà di raccontare il valore dell'esperienza collettiva e della solidarietà umana, di rinnovare una scelta scaturita non per obblighi di partito o di religione, ma perché lì dove c'e una crisi, l'unica possibilità è il sostegno reciproco.

Un lavoro scenico che ci traghetta, ancora oggi, oltre le nostre barriere, seguendo Peppino, figlio della rivolta dei contadini di San Severo, salito su uno degli ultimi treni in partenza per la speranza. Tra immagini che spezzano la parola, tra luci, ombre e suoni che diventano ricordi. Il canto, il codice di commedia dell'Arte e un buon allenamento all'improvvisazione danno spazio al respiro del sorriso.

E nel segno delle relazioni tra i paesaggi della cultura delle arti della natura e dell'uomo chiude la quinta edizione, iniziata in maggio, di Verdecoprente, una RETE territoriale ideata e diretta da Roberto Giannini e Rossella Viti dell'associazione Ippocampo, sostenuta dalle amministrazioni comunali di Alviano, Amelia, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina e Montecchio, con il patrocinio e il contributo della Regione Umbria, la collaborazione di Provincia di Terni, Cesvol, Sistema Museo, Oasi WWF, gli Istituti scolastici e altre associazioni locali.

Web: verdecoprente.com – verdecoprente@gmail.com

 

 

 

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