PERUGIA - "Vogliamo una legge di stabilita' che non ci metta in una marmellata indistinta, siamo pronti a fare la nostra parte purche' non siano penalizzati coloro che sono piu' efficienti, lasciando inalterate le sacche di inefficienza e di spesa fuori controllo": lo ha detto oggi la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervistata da SkyTG24, a proposito della legge di stabilita' proposta dal Governo.

"Siamo pronti a tagliare - ha continuato Marini - quella parte di spese primarie che non rientrano nei servizi fondamentali, ricordandoci che tra il 2009 e il 2013, della spesa primaria le Regioni hanno tagliato per il 38 per cento, lo Stato centrale per il 12 per cento, pur pesando le Regioni il 4,5 e lo Stato il 24 per cento". Marini ha dato "un suggerimento al presidente del consiglio: faccia attenzione, i tagli che si fanno alle Regioni non si fanno ai governatori o alle indennita' dei consiglieri. Si fanno anche ai cittadini e alle imprese del territorio".

La presidente dell'Umbria ha quindi reso noto che la controproposta delle Regioni rispetto al disegno di legge dell'Esecutivo "prevede tra l'altro di bloccare l'aumento di due miliardi del fondo sanitario nel 2015, mantenendo il livello delle risorse del comparto al 2014. Ci sono poi - ha continuato Marini - proposte sulla spesa primaria per un concorso di obiettivi di finanza pubblica non con tagli non lineari, come propongono i tecnici della Ragioneria generale, ma nel merito. Per evitare che si taglino servizi fondamentali, come quelli per le famiglie, per gli asili nido, le politiche culturali, le imprese, il lavoro e il cofinanziamento dei fondi europei".
 

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