PERUGIA - Il Circolo PRC di Ponte San Giovanni, che fin dall’inizio ha seguito l’evolversi della situazione lavorativa all’interno della Margaritelli, più volte in questi anni, anche attraverso i media, ha lanciato, naturalmente inascoltato da politici e sindacati, un grido di allarme sul futuro occupazionale di questa  importante azienda, che con i suoi circa trecento dipendenti stava precipitando nel baratro.

Ora, al solito, siamo di fronte all’ennesimo funerale di un’altra azienda Umbra con tutte le ricadute negative che essa produrrà nel tessuto economico della regione.

Non è mio interesse né è mia intenzione aprire una polemica su chi siano i colpevoli,  tanto ognuna delle parti interessate (Azienda, Politica, Sindacato) troverà una scusa per scaricare sugli altri le proprie responsabilità.

Però c’è una cosa che è evidente a tutti: chi tra i lavoratori si è battuto in questi anni per i contratti di solidarietà è stato “accontentato” con il licenziamento e chi, al contrario, non voleva i contratti di solidarietà, li ha ottenuti.

Tutto ciò fa pensare che all’interno di questa Azienda, la Unità Sindacale, sempre esibita a favor di telecamera nei momenti più difficili, è andata a farsi benedire.

Quindi siamo di fronte ad una pessima gestione sindacale che per salvaguardare i propri iscritti, ha pensato più a dividere che ad unire.

Ciò si evince anche dal fatto che una parte del sindacato non ha speso una parola di solidarietà  nei confronti dei lavoratori di Mantignana che da subito sono entrati in assemblea permanente.

Se questa disunità sindacale non verrà accantonata, ed è questo il ruolo della Regione chiamata in causa, credo che il già alto numero dei disoccupati Umbri si allungherà ulteriormente.

 

Claudio Torcolo

Circolo PRC “Paolo Vinti” Ponte San Giovanni

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