ANCONA - Summit improvvisato oggi alla buvette dell'Assemblea legislativa delle Marche tra il presidente della Regione Gian Mario Spacca, l'assessore regionale alle infrastrutture Luigi Viventi e il presidente della Quadrilatero spa Fausto Galia. Oggetto dell'incontro la difficile situazione della Btp (Baldassini Tognozzi Pontello), che fa parte dell'associazione temporanea di imprese Dirpa, contraente generale per i lavori del Quadrilatero Marche Umbria, e aggiudicataria dell'appalto per uno dei maxilotti dell'infrastruttura. A segnalare le difficolta' dell'azienda era stato il segretario della Fillea Cgil Massimo Livi, fortemente e giustamente preoccupato per i negativi risvolti occupazionali che produrrebbe un fallimento di proporzioni tali che nel settore non si è mai visto.

''Siamo preoccupati'' ammette l'assessore Viventi. I disagi dell'azienda, la piu' grande del settore in Toscana (con oltre mille dipendenti è anche fra le maggiori in Italia per fatturato, ndr), potrebbero tradursi in un blocco chissà per quanto tempo della realizzazione dell'opera, ''che per noi e' fondamentale. E' una partita troppo importante''. Quindi, secondo Viventi ''occorre grande senso di responsabilita' da parte di tutti'' e magari si puo' pensare ad un ''rafforzamento societario''. Il che vuol dire che deve entrare in gioco qualche altra azienda forte, che garantisca la realizzazione dei lavori.

Per Viventi comunque non si tratta di un fulmine a ciel sereno: ''e' da quando mi sono insediato che ho segnalato questa situazione'', ha detto. Ufficialmente - ha aggiunto - al momento nessuna decisione è stata presa, tranne quella di ''risentirsi a fine mese con Galia per fare il punto della situazione''.

I problemi che attanagliano le Btp parrebbero principalmente di natura finanziaria, visto che le commesse non le mancano, ed è possibile, quindi, che le voci relative alle sue difficoltà siano state amplificate ad arte per allarmare le banche finanziatrici, rientrando in un gioco sporco che vedrebbe impegnate aziende concorrenti interessate, soprattutto in questo momento di grandi stenti per il settore edilizio, a subentrarle negli appalti, incuranti del danno sociale (centinaia di lavoratori a spasso e le attese di sviluppo di vaste aree eppenniniche compromesse), oltre che economico, che tale eventualità produrrebbe.


 

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