PERUGIA - C'e' anche l'associazione per delinquere tra i reati contestati nell'avviso di conclusione indagini notificato oggi dalla procura di Perugia al termine dell'inchiesta sugli appalti per i cosiddetti Grandi eventi. Il reato e' ipotizzato per 15 degli indagati. Sono infatti accusati di essersi associati per commettere una serie indeterminata di reati di corruzione, abuso d'ufficio, rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento.

Secondo i pm avrebbero infatti costituito un ''sodalizio stabile'' che attraverso la messa a disposizione della funzione pubblica dei funzionari a favore degli imprenditori, in particolare Diego Anemone e le sue imprese, consentiva una gestione ''pilotata e contraria alle regole di imparzialita' ed efficienza della pubblica amministrazione delle aggiudicazioni e della attuazione degli appalti inerenti i Grandi eventi gestiti dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitivita' del turismo della presidenza del Consiglio''.

Dalla ricostruzione accusatoria emerge che i funzionari pubblici ''operavano al servizio del privato''. Consentivano cosi' che la gestione degli appalti avvenisse in modo del tutto antieconomico per le casse pubbliche a favore degli imprenditori.

Secondo i magistrati Angelo Balducci sarebbe stato al vertice della struttura, una sorta di ''capo e promotore'' dell'associazione. Capace - secondo l'accusa - di esercitare tutta la sua influenza per promuovere la fortuna commerciale di Anemone a lui considerato legato ''da una comunanza di interessi economici assimilabile a una vera e propria societa' di fatto''.

Fabio De Santis e Claudio Rinaldi vengono quindi definiti ''soggetti di rilievo'' all'interno del Dipartimento per lo sviluppo del turismo della Presidenza del Consiglio; Maria Pia Forleo e' invece indagata quale componente della commissione aggiudicatrice delle gare per le celebrazioni del 150/o anniversario dell'Unita' d'Italia. A Mauro Della Giovampaola il reato e' contestata quale pubblico ufficiale della Struttura di missione relativa al G8 che doveva tenersi alla Maddalena.

Nel capo d'imputazione vengono inoltre indicati i nomi degli imprenditori Diego e Daniele Anemone, Enzo Maria Gruttadauria, Pierfrancesco Murino e Bruno Ciolfi, nonche' di Stefano Gazzani, contabile delle societa' e di vari soggetti, e dell'architetto Angelo Zampolini, utilizzato - ritiene l'accusa - quale intermediario per le dazioni oggetto delle corruzioni. Alida Lucci e Simone Rossetti sono invece considerati il braccio destro esecutivo di Diego Anemone.
 

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