ASSISI – “L’atteggiamento ostentatamente insensibile a una cultura di parità, che è anche e soprattutto una cultura di civiltà, dimostrato dal sindaco Ricci in questi anni ci ha imposto di farci portavoce, insieme alla minoranza in consiglio comunale e a molte associazioni attive sul territorio, di una ampia mobilitazione affinché fosse garantito un riequilibrio di genere nell’esecutivo cittadino”.

Così Stefania Fiorucci, portavoce delle Democratiche della provincia di Perugia. “Ecco perché oggi esprimiamo la nostra viva e legittima soddisfazione per il pronunciamento del Consiglio di Stato, che dopo anni di battaglie e ricorsi sancisce in via definitiva l’illegittimità dell’esecutivo Ricci e riconosce l’inderogabilità del principio costituzionale di parità”. “E’ evidente – prosegue Fiorucci – che per cultura politica non siamo mai state affascinate dalle carte bollate. Ma riteniamo che sia valsa la pena spendersi perché venisse riconosciuto anche per vie legali e quindi definitive e inappellabili, un principio di democrazia”. “Ora, evidentemente, continueremo a impegnarci per far crescere una cultura di parità nel nostro Paese, condannando atteggiamenti retrogradi e maschilisti, di chi offre un’immagine della donna, affabile massaia tutta casa e figli, senza tempo né interesse per la politica, molto lontana dalla realtà”.

“E sarà compito delle Democratiche e del Pd fare in modo di restituire ad Assisi, città della pace e dei diritti, un governo più equo e democratico, al passo coi tempi e con le sfide dell’innovazione”.  “Intanto, siamo certe – conclude Fiorucci - che Assisi potrà presto contare sull’energia e la sensibilità di una o più donne mosse dalla voglia di mettersi in gioco e amministrare la città con passione e coraggio. In questo senso ci preme ricordare al sindaco Ricci che nessuna norma impone di nominare gli assessori tra i più votati e che il ‘merito’ non si misura esclusivamente sul consenso elettorale”. 

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