"La migliore chance per sopravvivere in Europa per Fiat potrebbe essere quella di alimentare il successo della Chrysler. E questo è difficile da fare da Torino". Con queste parole il Wall Street Journal, invita Marchionne a "concentrare i propri sforzi dove le opportunità sono maggiori".

Il quotidiano americano sottolinea che le parole dell'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, su una fusione fra le due società con quartier generale negli Stati Uniti hanno innescato un "furore nazionalista in Italia, dove la Fiat ha sede"

E secondo il Wsj quello che dà veramente forza alle parole di Marchionne "è probabilmente il fatto che non abbia detto più che la verità". Dunque, secondo il quotidiano Usa, il futuro del gruppo è negli States dove però Marchionne dovrà fare attenzione a non cadere negli errori commessi da altri in passato come la "disastrosa proprietà di Daimler in Chrysler fra il 1998 e il 2007 e il fallimento nel coniugare le due culture". O come "l'investimento di Renault in Nissan nel 1999", che "ha aiutato la casa automobilistica giapponese a tornare, ma dei 12 anni di partnership Renault non ne ha guadagnato molto".

In un'altro articolo pubblicato stamattina sull'edizione online il Wall Street Journal insiste poi sull'inadeguatezza economica dell'Italia per le grandi imprese. Il quotidiano ricorda impietosamente il piazzamento raggiunto dal Bel Paese nella classifica annuale sulla libertà di impresa ("Index of economic freeedom") elaborata dallo stesso Wsj e dalla Heritage Foundation per il 2011: 87esimo posto, tra l'Arabia Saudita e il Ruanda.

E' per questo, sottolinea ancora il quotidiano Usa, che negli anni passati, le migliori aziende che avevano costituito "la spina dorsale" dell'economia italiana hanno fatto le valige per approdare nei più favorevoli contesti della Cina o dell'Est Europa.

 

Da controlacrisi.org

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