E.P.


Piacevole sorpresa per l’Umbria dal rapporto Istat sulle esportazioni reso noto stamani. In un quadro di ripresa per l’intero territorio italiano (meglio al Centro-Sud che al Nord), che non rimette comunque in pari quanto si era perduto nei due anni precedenti, le imprese umbre che pure non sono ritornate ancora a rivedere le stelle, hanno messo a segno un buon +19%, dato che va ben al di là del +15,7% della media nazionale ed anche del +17,2% del Centro preso complessivamente.

Fatto ancora più sorprendente è che l’incremento delle esportazioni umbre supera quello delle più grandi regioni esportatrici del Nord (Lombardia +14,1%, Piemonte +14%, Veneto +16,3%, Emilia Romagna +16,1%) e nel Centro supera Toscana (+!5,6%) e Marche (+11,2%) collocandosi dietro solo al Lazio (+24%).

Spiacevole sorpresa, invece, per la Lombardia di Formigoni che, dopo lungo tempo, vede diminuire la sua incidenza sul complesso delle esportazioni italiane che è scesa dal 28,2 al 27,8%.

Guardando per area geografica l’exploit più consistente va assegnato all’Italia Insulare, che segna un +51,7% determinato essenzialmente da un forte incremento delle esportazioni di prodotti petroliferi raffinati.

Facendo una classifica per regioni, invece, l’Umbria figura al sesto posto dopo Sardegna (più 59,4 per cento), Sicilia (più 47,6 per cento), Lazio (più 24 per cento), Puglia (più 20,2 per cento), Trentino-Alto Adige (più 19,4 per cento), precedendo l’Abruzzo con il suo più 18,8 per cento.
Tornando all’Umbria, i settori che si sono meglio distinti sono stati, secondo l’Istat, gli autoveicoli (+163%), i metalli di base e i prodotti in metallo (+43,5%), coke e prodotti petroliferi +42,7%), carta e prodotti in carta (+ 29,7 %), prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (+ 28%), tessile (+ 20,5%) e prodotti agricoli (più 19 per cento).
Quanto alla quota delle esportazioni umbre sul totale nazionale non ci sono state variazioni rispetto al 2009 essendo restata ferma allo 0,9%. Per le regioni del Centro nel loro complesso si registra invece una crescita di 0,2 punti percentuali della quota delle esportazioni sul totale nazionale, che si attesta ora al 15,8 %.
 

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