PERUGIA – Come abbiamo detto, non si trovano i due telefoni cellulari con cui Elisa sabato notte ha chiamato prima il 112 e poi il 118, chiedendo aiuto perche' era rimasta impantanata con l'auto e non riusciva piu' a tornare sulla strada. E' quanto emerge dagli atti dell'inchiesta sulla morte della ragazza di Citta' di Castello.

Gli inquirenti che indagano sulla vicenda non si sbilanciano, propendendo per l'ipotesi che la ragazza potrebbe averli persi mentre camminava nella boscaglia cercando una via d'uscita. Ma non escludono neppure che qualcuno li abbia presi, magari per evitare che una volta ritrovato il corpo di Elisa si potesse anche capire con chi avesse parlato prima di morire.

Fatto certo e' che dei quattro telefoni in possesso delle ragazze ne mancano due e sono quelli con cui Elisa ha chiesto aiuto. E sara' l'analisi dei tabulati a fornire la risposta (la procura ha chiesto quelli di una decina di telefoni, tra cui i quattro che avevano le ragazze, quelli dei due ragazzi tunisini incontrati al bar della stazione di servizio e del fidanzato di Elisa).

L'altro punto su cui gli inquirenti vogliono fare chiarezza e' accertare se Elisa abbia comprato droga poco prima di morire. Vanessa, come detto, avrebbe gia' ammesso che quella sera lei e l'amica oltre ad aver bevuto avevano fatto uso di droga pesante. Ed un'altra ragazza che le conosce (A.B., sentita dagli inquirenti) avrebbe raccontato che Elisa si rivolgeva ad un paio di ragazzi per comprare droga, ma sabato sera non li avrebbe trovati. E dunque, e' l'ipotesi, potrebbe aver acquistato da qualche spacciatore che opera nella zona di Ponte Pattoli, dove c'e' la discoteca Red Zone che si trova qualche chilometro prima del posto in cui e' morta.
 

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