PERUGIA - In merito al ventilato commissariamento del Partito Democratico dell'Umbria, fonti vicine alla segreteria nazionale fanno sapere che si stanno predisponendo gli atti per lo scioglimento dell'Assemblea regionale del partito.
Stamani intanto, conferenza stampa dei rappresentanti del documento dei 104 membri dell'assemblea regionale dell'Umbria che non ci stanno e replicano a brutto muso.
"Alcune settimane fa - dicono - avemmo modo di sottolineare l'esigenza che il Partito Democratico dell'Umbria fosse messo nelle condizioni di riacquistare la sua piena agibilità politica e organizzativa dopo le inchieste della magistratura.
Oggi purtroppo, anche dopo le più recenti e negative elezioni amministrative, siamo costretti a constatare che nulla è cambiato mentre si riducono i tempi per mettere il Pd umbro nelle condizioni di far fronte nel modo più adeguato possibile alle imminenti sfide politiche ed elettorali che lo attendono.
Prima che sia troppo tardi quindi, riteniamo di dover dissociare le nostre responsabilità di dirigenti del Pd dell'Umbria".

Criticano quindi la gestione commissariale che definiscono "inadeguata, dannosa e inconcludente" e chiedono un confronto e la partecipazione di tutti, dicendo "no" alle nomine e "sì" invece alla legittimità dell'assemblea regionale "ancora nel pieno delle sue funzioni", ribadendo anche l'autonomia dell'Umbria nel corso della conferenza stampa convocata per spiegare la loro posizione in merito al percorso intrapreso dal Pd umbro dal punto di vista delle sfide politiche che l'attendono e soprattutto per le elezioni regionali in autunno, con i tempi che si riducono sempre più".

"Non siamo qui a cuor leggero c'è solo preoccupazione e nessuna volontà di rivalsa. Proviamo a tendere anche pubblicamente la mano al commissario Walter Verini in questa fase importante del partito", hanno commentato Sauro Cristofani, Gianfranco Chiacchieroni (Capogruppo consiliare in Regione) e Franco Ciliberti.
 

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