PERUGIA - Sono 2141 le persone che a Perugia, nell’ arco di sei mesi, hanno dato il proprio consenso alla donazione degli organi. E’ questo il lusinghiero bilancio del progetto “la donazione degli organi come tratto identitario”, grazie al quale i cittadini possono, nel rinnovare la carta d’identità, esprimere la propria volontà  sulla donazione degli organi

Si tratta di una “Best Pratics”, una azione sperimentale  che ha visto i Comuni di Perugia e Terni, insieme alla Regione dell’Umbria, Federsanità e Ministero della salute, realizzare quanto il cosiddetto Decreto Mille proroghe aveva previsto ma non attuato.
In sei mesi nei Comuni di Perugia e Terni sono state formalizzate 3.721 dichiarazioni  a fronte delle 4.762 raccolte in circa dieci anni dalle ASL.
A Perugia, in particolare, le 2141 adesioni rappresentano un dato sensibilmente superiore a  quanto raccolto dalla ASL perugina (1.746 adesioni) a partire dalla applicazione  delle disposizioni del DM 8 Aprile 2000.
“E’ innanzi tutto una grande prova di civiltà – ha detto l’ assessore ai servizi demografici, Monia Ferranti – che dà risposte ad una esigenza crescente, perché sono tante le persone in attesa di un trapianto. Gli operatori del Comune che svolgono questo servizio lo fanno con passione e con sensibilità, perché si tratta ovviamente di un tema delicato e da affrontare con le dovute attenzioni. Affidare ai Comuni questo compito si è rivelata una scelta giusta”.
Il superamento dei problemi tecnici e burocratici, ed i risultati raggiunti,  oggi favoriscono l’estensione del servizio, ed infatti il indaco Boccali, in qualità di presidente di Anci Umbria,  intende   coinvolgere anche  gli altri Comuni della regione.

Condividi